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Genova piange il suo Professore

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2005 19:06
05/10/2005 13:23
 
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Eri pugnace e leale, ti sia lieve la terra Professore...
GENOVA - E' morto in diretta, sotto i riflettori dello studio di un'emittente televisiva genovese, parlando del suo Genoa, dopo un battibecco con il patron Enrico Preziosi: il generoso cuore di Franco Scoglio, il professore, non ha retto agli insulti dell'eta' e dell'emozione e, dopo 64 anni, si e' fermato per sempre. Il mondo del pallone sotto choc.

Era stato l'unico a difenderlo per l'intervento su Ibra in Juve-Inter: la morte di Scoglio ha scioccato particolarmente Materazzi. Il nerazzurro ammette di essersi sentito sollevato e sente un dispiacere enorme. "E' come aver perso un fratello" dice Mazzone che come Scoglio si sente "fuori dal gruppo". Il patron della Samp Garrone lo ricorda "simbolo di un'epoca dalle regole corrette", il blucerchiato Diana propone il lutto al braccio per tutti. Al campo del Genoa bandiere a mezz'asta.

Preziosi: ''Non riesco a sentirmi in colpa per quello che è successo, ma il ricordo è ancora fresco e doloroso per me. Non ci siamo offesi, non è stato uno scontro, ma solo un acceso diverbio...non riesco ancora a capacitarmi di come sia potuto succedere".

LIPPI RICORDA SCOGLIO, QUEL 'DISSENTO' A COVERCIANO
"Di lui ricordo una scena indelebile: aspettava che parlassero tutti, poi si alzava e diceva 'dissento da Tizio, dissento da Caio...' ". Marcello Lippi ricorda con emozione l'amico Franco Scoglio. "L'ho conosciuto al corso allenatori nell'86, proprio in quest'aula", ha detto il ct della Nazionale, inviando le condoglianze alla famiglia Scoglio, in apertura della conferenza stampa, nell'aula magna del centro tecnico federale. "Aveva cultura, competenza, ironia, simpatia. E poi una grande qualità umana. Ricordo sempre quel suo 'dissento fortemente'. Sapeva sdrammatizzare, ma anche drammatizzare, cogliendo gli aspetti fondamentali di ogni questione. E poi una stage in Russia: giocammo contro vecchie glorie della Dinamo: lui, che non era mai stato calciatore, si disimpegnò da terzino".

Il rapporto con Scoglio era poi diventato di amicizia ("mi mandava sempre un messaggio di complimenti dopo le vittorie importanti") ma ad aver colpito ancor di più il ct sono le modalità del decesso: "Morire così è drammatico. Non penso ci sia una correlazione con il calcio, litigate o nervosismi non centrano. La nostra vita è davvero appesa ad un filo".

FUNERALI PUBBLICI GIOVEDI' A GENOVA, PRIVATI SABATO A LIPARI
Funerali pubblici per Franco Scoglio. La famiglia del tecnico ha acconsentito a una cerimonia aperta a tutti e le esequie si svolgeranno giovedì mattina a Genova. La cerimonia funebre privata è stata invece confermata per sabato a Lipari. Le esequie aperte al pubblico sono in programma alle 11.45 nella chiesa di Santa Maria dell'Assunta nel quartiere di Carignano. La messa funebre verrà celebrata da padre Mauro, cappellano dell'Istituto Tumori di Genova e tifoso genoano.

05/10/2005 13:25
 
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SCOGLIO, LO ZINGARO CON GENOVA E L'AFRICA NEL CUORE
ROMA - Adesso andra' a raggiungere il suo capitano Gianluca Signorini. Franco Scoglio, il primo italiano ad avere ottenuto un contratto da commentatore tecnico ed opinionista di Al-Jazeera, era sempre rimasto nel cuore dei tifosi del Genoa, sanguigno e ribelle come loro anche se non aveva ottenuto gli stessi risultati di Osvaldo Bagnoli. Quello che, secondo Vujadin Boskov, grande rivale in tanti derby, ''valeva tre volte Scoglio'', ma erano soltanto provocazioni di un sampdoriano. In realta' nella Genova rossoblu' nessuno aveva mai messo in discussione le qualita' del Professore, uno che aveva Marassi e la curva del Grifone nel cuore anche quando la vita l'aveva portato altrove.

Per otto anni non aveva portato a termine una stagione, buttandosi via tra Bologna (il ds Sogliano, ora datosi alla vela come 'deus ex machina' di +39, lo aveva cacciato per far tornare Radice), Udinese, Lucchese, Pescara, di nuovo Genoa, Torino, Cosenza ed Ancona, poi il suo continente era diventato l'Africa. Anche li' il Professore di Lipari era entrato nei cuori della gente anche se il suo carattere alieno dai compromessi e spesso contro tendenza gli aveva creato nuovi nemici. Alla guida della Tunisia aveva conquistato un quarto posto in Coppa d'Africa e poi la qualificazione ai Mondiali del 2002, ma subito dopo era stato cacciato per far posto al francese Michel. Pochi mesi dopo aveva trovato posto sulla panchina della Libia, al posto di Eugenio Bersellini, ma anche a Tripoli per lui c'erano stati applausi e problemi. Il Professore non voleva garantire il posto in nazionale a Gheddafi junior, calciatore ma anche presidente federale, ed anche l'unico giocatore dell'Udinese, a parte Iaquinta, non obbligato dal presidente Pozzo ad allungare il contratto fino al 2010.

Secondo Scoglio Saadi Al-Gheddafi era ''un vanesio, un uomo di bassissimo livello'', e lui non poteva trovargli per forza un posto in formazione. ''Non amo subire i ricatti di nessuno'', aveva aggiunto per rafforzare il concetto. Dalla Libia se n'era poi andato per sbarcare a Napoli, altra avventura finita prima del tempo. Se n'era andato via da Lipari con una valigia piena di speranze, e appena quindicenne aveva provato a fare il calciatore nelle giovanili della Reggina. Ma il calcio giocato non faceva per lui e dopo due esperienze (il massimo in serie D) aveva deciso di passare da giovane alla panchina.

Inizio' a Gioia Tauro, in Calabria, e con la piccola Gioiese nella serie D si permise il lusso di espugnare il mitico Celeste di Messina per 1-0. Comincio' a crescere e farsi apprezzare, prima nella Reggina e successivamente proprio nel Messina degli anni di Salvatore Massimino. Con quelli che chiamava i ''suoi bastardi'', ovvero Schillaci, Napoli, Mancuso, Catalano, conquisto' la promozione in serie B dopo averla sfiorata in due stagioni. In precedenza aveva fatto anche il direttore sportivo nello Spezia.

Singolare il suo rapporto di amore-odio con Massimino, eccezionale quello con la citta' e la tifoseria che lo adorava. Volle provare nuove esperienze a passo' a Genoa, catalizzando l'attenzione di un ambiente e fu subito promozione in A. Ma il suo rapporto con i presidenti gli fece perdere la panchina, cosi' come quella di Bologna. Su una cosa era sempre stato irremovibile: ''non autorizzo i giocatori a parlare di me''.

Quindi il calcio estero, con la Tunisia da lui creata e portata ad un passo dai Mondiali, e una carriera di commentatore televisivo a Mediaset, dov'era uno degli opinionisti piu' apprezzati. Il suo sogno, confessato tanti anni fa, era stato quello di allenare la Juventus, di recente aveva avuto un'offerta dalla Guinea, e avrebbe potuto essere la nuova tappa della sua avventura africana, un continente da amare portandosi sempre Lipari e Genova nel cuore.
06/10/2005 19:06
 
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Stadio Messina intitolato a Scoglio
GENOVA, 6 OTT - Messina intitolera' lo stadio a Franco Scoglio. Il consiglio comunale discutera' domani un ordine del giorno a riguardo. L'annuncio e' stato dato dal presidente dell'assemblea della citta' siciliana Umberto Bonanno, a Genova per i funerali del tecnico originario di Lipari. "Credo che non ci saranno ostacoli - ha spiegato - e' una richiesta di tutta la citta'". La salma di Scoglio arrivera' a Messina domani: l'omaggio con una cerimonia in programma allo stadio.
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