Un articolo sulla Stampa senza peli sulla lingua
ROMA. «Prima c’erano sempre ragazzette in giro, adesso sembrano sparite nel nulla, ma torneranno, torneranno...». Al Bar di Saxa Rubra ti spiegano che Vallettopoli ha momentaneamente sospeso il via dai di aspiranti presentatrici.
La lista nera? Gli impresentabili che sarebbero stati banditi dalla Rai prossima ventura? «Solo foglie di fico, perché qui vai a trovarlo uno che non è raccomandato da un politico o una valletta che non l’ha promessa. La Gregoraci e la Monsè? Due poveracce che pagano per tutte le altre, anzi per tutti gli altri perché i veri porci sono gli uomini».
Uno squarcio di solidarietà femminile da una che di «via vai di fiche», come spiega crudamente lei, ne ha viste molte. «Perché tu, dopo aver letto le intercettazioni, come chiameresti questo mercatino?». Segreteria dei piani alti, dove le aspiranti passano con la speranza di essere scelte per portare pacchi, fare la mossa, scodinzolare dietro qualche conduttore.
Lei («guardi che se fa il mio nome mi mettono anche a me nella lista») ti spiega che per capire la mappa di Vallettopoli basta andare in archivio e vedere il giro di ragazze ospitate nei programmi, soprattutto quelli della mattina. Da una giornalista, altra spiegazione del metodo Rai: «Quando mi lamento che non ho un programma mio dopo anni di professione e credibilità conquistata, mio marito mi dà sempre la stessa risposta, che è anche una domanda: “Ma tu li fai i p...?. No? E allora rassegnati” Adesso ci si scandalizza ma in Rai le cose vanno così. O lecchi il culo ai politici o decidi di venderti fisicamente».
I larghi viali di Saxa Rubra sembrano affondare nel caldo e nello scandalo, deserti e angoscianti, mentre dentro le palazzine si consumano vendette e punizioni per chi ha «disonorato» mamma Rai. «Come sempre pagheranno in pochi le colpe di tutti», dice una conduttrice. «Ma sai al trucco quante ne ho viste di ragazzette senza arte ne parte, decise non solo a fare le veline ma anche le giornaliste?».
I nomi? «Basta con queste liste di proscrizione, ti dico solo che anche nelle redazioni dei Tg appaiono e scompaiono stagiste o contrattiste che vogliono conquistare il tesserino e il video armate di minigonne più che di professionalità». Fuori i nomi. «Inutile che insisti. Vatti a vedere le cosiddette giornaliste che hanno popolato le mattinate della Rete Uno. E adesso basta, che questa storia mi ha veramente rotto».
I nomi però sarebbero ben chiari nella lista «non scritta» che agita le giornate della Rai nel tormentato passaggio da un governo a un altro, attraverso lo stretto di Vallettopoli. Tra i primi della lista di «non graditi» Cristiano Malgioglio che quest’anno sperava di naufragare nel trash dell’Isola dei Famosi e che invece «dovrà tornare a scrivere canzonette», come spiega un «simpatico» collega (suo). Nei posti alti della classifica degli indesiderati ci sarebbero anche Sonia Grey, un tempo bellona di Fininvest passata in Rai con l’arrivo delle truppe del governo di centrodestra e Katia Noventa, ex fidanzata di Paolo Berlusconi, riconvertita al giornalismo di moda.
Esilio confermato anche per Stefania Orlando colpevole di aver detto che le marchette sessuali sono una regola di lavoro a viale Mazzini con i funzionari sporcaccioni. E sarà per questo che adesso a dirigere le risorse artistiche è stata nominata una donna, Lorenza Lei, già candidata di facciata per la poltrona di direttore generale. «Vogliono fare di lei la Gianna Tani (casting director di Mediaset) della Rai», spiegano negli uffici di un capostruttura. «Ma in Rai avrà vita non facile.
Le abitudine sono dure a morire e lo «ius primae noctis» è sempre stato considerato come una sorta di benefit dai dirigenti e dai politici con interessi nell’azienda». Come dire: niente cambierà alla lunga. Alla corta, comunque, molte cose cambieranno, per esempio, per Paola Saluzzi che ha insinuato in una telefonata intercettata la love story tra il direttore di Rai Uno Fabrizio Del Noce e Massimo Giletti che sulla vicenda dice solo: «Povera Saluzzi, mi dispiace per lei, penso a come vive male... qualsiasi altro commento mi sembrerebbe inelegante».
La famosa «lista» sarebbe è in realtà una lettera con indicazioni per i dirigenti e nomi degli scomunicati, stragrande maggioranza di donne tra cui Maria Mazza, nel suo curriculum anche un fidanzamento con Francesco Totti, Angelica Russo e naturalmente Cannelle prodiga di dettagli sul come si ottengono contratti. E poi ci sono gli uomini, un listino rispetto al lungo elenco di donne sgradite. Un provvedimento disciplinare serio attende Giuseppe Sangiovanni, vicedirettore risorse artistiche Rai, e Lorenzo Di Dieco, funzionario di Raiway.
Mentre per il capitolo intercettazioni sportive passeranno guai il caporedattore di Rai sport di Raisport Ignazio Scardina e Ciro Venerato. Ma c’è chi assicura «che l’unica punizione per loro, alla fine, sarà una vacanza. Insomma, sempre la stessa storia a pagare saranno le donne, come denuncia Dorina Bianchi, parlamentare della Margherita: «Mi rammarica vedere quanto la società abbia ancora un atteggiamento molto più indulgente nei confronti di uomini anche professionalmente e moralmente non del tutto inattaccabili come altri protagonisti di questa vicenda, mentre la Gregoraci paga pegno per tre volte».
Insomma, la Gregoraci come nuovo simbolo della lotta femminile. E facendo un equazione avremo anche Flavio Briatore (un gladiatore a difesa della sua fidanzata) come simbolo del maschio progressista. Tutto merito di Vallettopoli.
MICHELA