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04/01/2008 09:31
 
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Voto Usa, in Iowa vince Obama
Per i repubblicani la spunta Huckabee

Barack Obama ha vinto il caucus democratico dell'Iowa. Il senatore nero dell'Illinois ha vinto di oltre 5 punti rispetto ai suoi due piu' diretti avversari, l'ex first lady Hillary Clinton e l'ex senatore della North Carolina John Edwards, ambedue intorno al 30%. sempre nell'Iowa ma sul fronte repubblicano ce l'ha fatta l'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee con il 34% dei voti, battendo Mitt Romney (25%).

Nello Stato "bianco" per eccellenza l'ha spuntata un politico nero. Barack Obama, praticamente sconosciuto fino a tre anni fa, è ora per tutti l'uomo da battere. L'ha capito la super favorita Hillary Clinton, che si attendeva un plebiscito a suo favore ma che ha scoperto, assieme alla sua schiera di ammiratori, di non volare e di non appassionare abbastanza l'America più profonda, come l'Iowa appunto.

La vittoria di Obama in questo primo appuntamento elettorale, è il segnale che aspettavano gli elettori di colore in altre corse chiave delle presidenziali americane come quella nello stato del sud della South Carolina il 26 gennaio. Ai caucus dell'Iowa Obama ha battuto Hillary Clinton e John Edwards. Nel discorso della vittoria ha lanciato un messaggio per il cambiamento nell'unita' dell'America: ''Dicevano che questo paese era troppo diviso e insoddisfatto per tornare unito. Voi avete fatto quel che l'America potra' fare nel 2008: proclamare che siamo un'unica nazione, un unico popolo e che e' arrivato il momento di cambiare''.

I sondaggi fuori dai seggi hanno mostrato che la forza di Obama e' venuta dai giovani, da elettori che chiedevano un cambiamento, da indipendenti e dall'ala piu' progressista del partito. Le donne si sono divise, meta' per Hillary, meta' per Barack. Gli uomini, in maggioranza, sono andati da Obama. Il senatore nero ha portato ai caucus gente che finora non era mai andata a votare, un dato guardato con molta attenzione dai politologi in un paese come gli Usa dall'affluenza elettorale cronicamente bassa.

Il prossimo appuntamento in New Hampshire sara' determinante per il futuro scenario in campo democratico: Hillary e' tuttora largamente in testa ma l'impulso ricevuto dai rivali ai caucus dell'Iowa rischia di tagliarle le gambe. In New Hampshire i democratici arriveranno comunque con due candidati in meno: i senatori Chris Dodd, che aveva puntato sull'Iowa al punto di trasferircisi temporaneamente con la famiglia, e Joe Biden, hanno annunciato il ritiro.

Sul fronte repubblicano
Con oltre il 65% dei voti scrutinati ai caucus (assemblee) repubblicani dell'Iowa, l'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee ottiene il 34% dei voti, con quasi 10 punti di vantaggio sull'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney (25%), confermandosi il vincitore di questo primo scrutinio primario. Al terzo posto giunge l'ex senatore e star tv di 'Law & Order' Fred Thompson (14%), davanti al senatore dell'Arizona John McCain (13%).
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09/01/2008 14:45
 
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Primarie Usa, la spunta Hillary
Testa a testa con Obama, poi miracolo

Con oltre il 75% dei voti scrutinati in New Hampshire, l'ex first lady Hillary Clinton, che le proiezioni dei media americani danno vincente, è in testa con il 39% dei suffragi tra i democratici. Il senatore dell'Illinois Barack Obama è secondo con il 36% e si è già congratulato con la Clinton. Tra i repubblicani riemerge il "vecchio guerriero" John McCain, che si è imposto margine di 5-6 punti su Mitt Romney.

Qualcuno parla dell'effetto lacrime per spiegare la vittoria di Hillary. Data spacciata alla vigilia con una forbice di almeno dieci punti percentuali, Hillary Clinton ha ribaltato i pronostici e si è aggiudicata le primarie democratiche del New Hampshire frenando l'abbrivio del superfavorito Barack Obama nella corsa alla Casa Bianca.

Di Hillary erano stati scritti i necrologi politici: l'ex First Lady "umanizzata" dal pianto ha invece vinto con il 39 per cento dei voti contro il 36 di Obama, il 17 per cento di John Edwards e il 5 per cento di Bill Richardson. Nulla è scontato a questo punto in campo democratico dopo il ritorno al cardiopalma della 'comeback kid', come era stato soprannominato il marito Bill sopravvissuto nel 1992 proprio in New Hampshire allo scandalo Gennifer Flowers.

Hillary: "Ho il cuore pieno di gioia"
"Ho il cuore pieno di gioia. In New Hampshire ho trovato la mia voce", ha detto Hillary a Manchester, tirando le fila delle montagne russe emotive degli ultimi giorni. In uno stato che ha molte donne al vertice, hanno votato per Hillary il 47 per cento delle donne, ribaltando le percentuali di elettorato femminile che aveva preferito Obama in Iowa. Obama, che ha avuto il 34 per cento del voto delle donne, si è congratulato con la rivale ma ha aggiunto che ha ancora "il fuoco addosso" ed è "pronto a andare". E anche Edwards non ha mostrato alcuna intenzione di ritirarsi nonostante il risultato: "Dopo l'Iowa e il New Hampshire ci sono ancora 48 stati in palio", ha commentato.

Sul fronte repubblicano McCain ha messo a segno un bis del trionfo che aveva ottenuto qui nella sua prima campagna presidenziale nel 2000, quando aveva sconfitto George W.Bush. Ma nell'economia globale delle primarie repubblicane è possibile che riemerga Mike Huckabee, il vincitore della prima tappa elettorale in Iowa, che in New Hamphsire ha avuto un terzo posto di tutto rispetto scavalcando Rudy Giuliani. Insieme con McCain e Huckabee, resta in corsa ma indebolito anche Romney, che dovrà ora giocarsi il tutto per tutto nelle prossime scadenze elettorali.
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09/01/2008 16:15
 
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16/01/2008 15:25
 
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Voto Usa, vincono Romney e Clinton
Tra democratici Hillary candidata unica

Hillary Clinton si è aggiudicata le primarie democratiche del Michigan, dove non aveva effettivamente rivali. Il suo partito ha cancellato tutti i candidati dello Stato definito "ribelle" per avere anticipato la data del voto contro il volere dei leader che non si sono presentati alla competizione. Diversa la storia sul fronte repubblicano dove ha prevalso l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney.

Tutti i candidati democratici, tranne la Clinton hanno disertato il Michigan. Obama e Edwards avevano ritirato il nome dalle schede lasciando ai democratici la scelta tra la Clinton e 'uncomitted', cioé un voto neutrale. Il rischio che incombeva su Hillary era di finire al secondo posto, con uno smacco ad alto contenuto simbolico. L'ex First lady si è invece piazzata al primo posto anche se gli exit poll hanno rilevato che tra l'elettorato di colore, una stragrande maggioranza ha votato 'uncommitted', un campanello d'allarme in vista del voto del 26 gennaio in South Carolina dove i neri sono il 50 per cento degli elettori democratici.

Più viva la competizione sul fronte repubblicano. L'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, un miliardario mormone nato a Detroit, la principale città del Michigan, ha vinto con ampio vantaggio le primarie repubblicano nello Stato del Midwest, uno dei più colpiti dalla crisi economica. La vittoria di Romney, figlio di un ex governatore locale che nel 1968 si era candidato per la Casa Bianca, riapre la gara per la nomination repubblicana in vista delle elezioni presidenziali Usa del 4 novembre.

Nell'Iowa, il 3 gennaio aveva vinto l'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee, un ex pastore battista giunto terzo nel Michigan; nel New Hampshire l'8 gennaio la vittoria era andata a John McCain, il senatore dell'Arizona oggi giunto secondo. Chi ha ottenuto risultati davvero pessimi in Michigan è Rudy Giuliani, meno del 5%. Ma l'ex sindaco di New York punta a vincere in Florida il 29 gennaio, sperando in un effetto domino il 5 febbraio, in occasione del super-martedi' 'tsunami' quando si voterà in una ventina di Stati tra cui i popolosi New York e California.
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20/01/2008 18:00
 
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Caucus repubblicani, vince Romney
Nevada: democratici scelgono Hillary

Mitt Romney ha vinto il caucus repubblicano in Nevada. Per l'ex governatore del Massachusetts si trattava di una vittoria annunciata perché gli altri candidati repubblicani hanno ignorato lo stato dove sono in palio 34 delegati alla convention finale di settembre in Minnesota. Hillary Clinton ha invece vinto nettamente - 51 a 45 - il terzo round delle primarie mettendo un'ulteriore ipoteca sulla nomination democratica alla Casa Bianca.

La vittoria di sostanza di Hyllary Clinton in Nevada sul rivale Barack Obama ha confermato l'ex First Lady nel ruolo di front-runner capace di far saltare il banco il 5 febbraio, il supermartedi' quando andranno al voto una ventina di stati. Praticamente sparito con il 4% il terzo in corsa John Edwards. "Penso che la Conquista del West si sia svolta così": è stato il primo commento a caldo dell'ex first lady.

La gara tra Hillary e Obama è stata al cardiopalma dopo che il senatore nero si era aggiudicato l'Iowa e la ex First Lady aveva vinto il New Hampshire. Hillary poteva contare sulle donne, sugli anziani e sugli ispanici. Obama aveva ricevuto l'appoggio del sindacato dei camerieri riuscendo inoltre a vincere in extremis la battaglia legale per fare tenere il voto nei casinò della Strip. Hanno votato per Hillary il 64 per cento degli ispanici, segnale positivo per il 5 febbraio quando si pronunciano stati come New York e California con una vasta popolazione latina. Obama non si è scoraggiato: "Non dateci ancora fuori", ha detto Susan Rice, una consigliera di Obama.

Il trionfo di Romney
Quanto ai repubblicani, l'ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney ha sbaragliato gli avversari con il 54%, 13% circa è andato a John McCain. Romney non aveva praticamente rivali essendo stato l'unico a aver scommesso sul Nevada, dove sono numerosi i suoi correligionari mormoni, attirato dal numero di delegati (34) che lo stato manda alla Convention. I suoi avversari per la nomination repubblicana avevano preferito far campagna in South Carolina, un altro stato dove si vota sabato e il cui vincitore dal 1980 finisce per essere il candidato del partito nella corsa alla Casa Bianca. La South Carolina manda 24 delegati alla Convention nazionale del partito. La vittoria in Nevada fa di Romney il candidato in testa per numero di delegati. L'ex governatore ha vinto la scorsa settimana le primarie del Michigan e i piccoli caucus del Wyoming.

L'appuntamento del South Carolina
In questo stato i democratici voteranno il 26 gennaio prossimo mentre per i repubblicani il senatore dell'Arizona John McCain si è aggiudicato le primarie con il 33% dei voti contro il 30% dell'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee. L'ex soldato del Vietnam ha così lavato l'onta del voto del 2000 quando George W. Bush gli aveva assestato una sonora sconfitta dopo averlo coperto di fango. "Possiamo farcela anche se non sarà facile e la strada è lunga'', ha commentato il senatore dell'Arizona subito dopo l'annuncio della vittoria.

La corsa si sposta ora in Florida dove è rimasto a far campagna puntando a una vittoria l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, finora fanalino di coda nei primi test elettorali repubblicani.
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27/01/2008 10:55
 
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Primarie Usa,Obama vince S.Carolina
Trionfa con il 55%, a Hillary il 27%

Con il 55 per cento dei voti, Barack Obama ha vinto le primarie democratiche in South Carolina. Il senatore dell'Illinois ha "schiacciato" Hillary Clinton, seconda con il 27 per cento. Terzo John Edwards, che ha racimolato il 18 per cento. "Il futuro ha vinto sul passato - ha detto Obama nel discorso della vittoria a Columbia - La scelta in questa elezione non è di razza, religione, sesso, non è di ricchi contro poveri, neri contro bianchi".

''Siamo tutti uniti a cambiare le disastrose politiche dell'amministrazione Bush'', ha detto Obama dicendosi pronto a combattere ''lo status quo di Washington''. ''Non sarà facile. Il cambiamento non sarà facile, prenderà tempo, faremo errori, ma c'è gente in America che conta su di noi, che non può permettersi altri quattro anni senza mutua, senza salari decenti. Abbiamo la maggioranza dei voti, la maggioranza dei delegati, la coalizione più diversa di americani che abbiamo visto in moto molto tempo''.

Obama trionfa dunque nel Nel South Carolina, Stato Usa dove i neri rappresentano oltre metà dell'elettorato. Il candidato ha avuto il voto degli afroamericani e dei giovani, mentre Hillary Clinton non è riuscita a conquistare neanche la maggioranza del voto femminile. Secondo l'analisi del voto della Cnn il senatore dell'Illinois ha potuto contare in media sul sostegno del 79,25 dei neri, con picchi dell'83% nella fascia dai 30 ai 44 anni, contro il 18,25 della senatrice di New York. A prescindere dal colore il senatore dell'Illinois ha ottenuto il voto del 68% degli elettori da 18 a 29 anni e il 62% di quanti hanno tra 30 e 44 anni. Non solo. Obama è anche riuscito a convincere l'elettorato
non afroamericano più giovane: il 52% di quanti hanno tra i 18 e i 29 anni hanno votato per lui mentre il 42% degli over 60 ha scelto Hillary Clinton. Tra l'elettorato bianco Obama ha vinto il favore del 29,25% degli elettori contro il 36,75 della rivale diretta. Per Obama hanno votato il 55% dei democratici di sesso maschili contro il 23% per l'ex first lady, ma anche il 53 delle donne lo ha preferito alla Clinton, che ha ottenuto solo il 30% del voto femminile.

Intanto anche Caroline Kennedy, la figlia del presidente assassinato cui Obama viene spesso paragonato, ha deciso di sostenere la corsa alla Casa Bianca del senatore dell'Illinois. Bill Clinton avrebbe avuto un effetto negativo sulla campagna della moglie. Sei elettori su dieci hanno detto che l'aggressiva campagna dell'ex presidente a favore della moglie è stato un fattore a cui hanno pensato nel segreto dell'urna. Nonostante il terzo posto nello Stato dove è nato, Edwards ha detto che resterà in gara, almeno fino al Super Martedì del 5 febbraio, quando si voterà in una ventina di Stati. ''Sono qui per restare'', ha detto l'ex senatore della North Carolina rassicurando i suoi sostenitori: ''Finanziariamente, siamo a posto''.

Il 5 febbraio vanno al voto una ventina di Stati per un totale di circa 1.600 delegati alla Convention del partito democratico che a fine agosto investirà il candidato per la
corsa alla Casa Bianca. Tra questi i popolosi California e New York
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06/02/2008 16:58
 
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Usa, testa a testa Hillary-Obama
Tra i repubblicani sorpresa Huckabee

Continua la sfida delle primarie americane in 24 stati. Il senatore nero Obama ha conquistato vittorie in tredici stati, tra cui Illinois (il suo stato), Georgia e Alabama, ma ha un numero di delegati (476), inferiore a quelli della Clinton, che sono 591. Dal canto suo la Clinton si è assicurata vittorie in otto stati, tra cui la California. In campo repubblicano McCain si è aggiudicato nove stati mentre Huckabee, che ne ha conquistati cinque.

Con tutta probabilità non sarà il supermartedì a decidere le sorti delle primarie tra i democratici. Il testa a testa tra la Clinton e Obama è destinato a risolversi nei prossimi turni elettorali anche perchè i democratici assegnano i delegati con il sistema della proporzionale. Hillary vince in stati importanti come la California e New York e strappa il Massachusetts a Obama, dove per il senatore nero erano scesi in campo i Kennedy. Ma Obama non molla e si afferma in altrettante zone vitali del Paese come la Georgia e l'Illinois. Il senatore nero è stato molto votato dai giovani, mentre la Clinton ha avuto il favore delle donne e delle fasce più anziane della popolazione.

Sul fronte repubblicano si afferma come era previsto John McCain che conquista un consistente numero di stati. Ma ad insidiarlo da vicino e a sorpresa è il predicatore Huckabee, che supera di qualche manciata di voti l'altro sfidante repubblicano Mitt Romney.

Ecco le posizioni dei candidati:

Hillary Clinton
Vince in otto stati e ottiene 591 delegati: California, Massachusetts, New York, New Jersey, Oklahoma, Tennessee, Arkansas, Arizona.

Barack Obama
Vince in tredici stati e ottiene 476 delegati: Georgia, Alabama, Delaware, Illinois, Kansas, North Dakota, Utah, Connecticut, Minnesota, Idaho, Missouri, Colorado e Alaska.

John McCain
Vince in nove stati: California, Connecticut, Delaware, Illinois, New Jersey, New York, Oklahoma, Arizona, Missouri.

Mitt Romney
Vince in sette stati: Massachusetts, Utah, North Dakota, Montana, Minnesota, Colorado, Alaska.

Mike Huckabee
Vince in cinque stati: Alabama, Arkansas, West Virginia, Georgia, Tennessee.

I candidati per la Casa Bianca competono per conquistare la maggioranza dei delegati che decideranno la nomination del partito alla convention dei Democratici (Denver, 25-28 agosto) e a quella dei Repubblicani (Minneapolis-St.Paul, 1-4 settembre). Oltre ai delegati scelti direttamente con il voto, esiste una quota di superdelegat' costituita da senatori, deputati e altri esponenti dei partiti.

Gli americani d'Italia scelgono Obama
E' Barack Obama il vincitore delle primarie organizzate in Italia da 'Democrats Abroad' (il ramo ufficiale del Partito Democratico all'estero). I cittadini americani (compresi quelli con doppia cittadinanza) hanno votato nei seggi allestiti a Roma, Bologna, Milano e Firenze. Attivo in 75 Paesi, 'Democrats Abroad' è considerato una sorta di 51esimo Stato dell'Unione, che inviera' 22 delegati allaconvention di Denver, ad agosto (un voto equiparabile a quello di uno Stato come il Wyoming).
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