[Fiction] Codice Rosso

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(Rosy)
00sabato 11 novembre 2006 15:52
Arriva ''Codice Rosso'', la prima serie sui Vigili del Fuoco

ROMA – Partirà giovedì sera su Canale 5, dopo ‘’Striscia la Notizia’’, ‘’Codice Rosso’’ la prima serie televisiva realizzata sui Vigili del Fuoco. Il mondo dello spettacolo rende finalmente omaggio al corpo dei Vigili del Fuoco dopo aver realizzato diverse fiction relative ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, Vigili Urbani (chi non si ricorda Lino Banfi nella parte del vigile) e alla Guardia Di Finanza.

Saranno sei le puntate che vedrà come protagonisti Alessandro Gassman nel ruolo del caposquadra Pietro Vega, l’ex rinchiuso nella casa del Grande Fratello Pietro Taricone che interpreta Fausto Rossi, Silvano Laviano nella parte di Rocco Parrino e Claudio Gioè nel ruolo di Ivan Amidi. Presenti anche la bellissima Ilaria Spada che interpreta Stella Gennari e Antonello Fassari.

Per la realizzazione di ‘’Codice Rosso’’ sono stati necessari sette mesi in cui gli attori si sono dovuti allenare duramente per calarsi nel ruolo di pompiere. Una troupe composta da un centinaio di persone ha coordinato le riprese delle scene a cui hanno partecipato circa 200 attori e 2000 comparse.


(Rosy)
00sabato 11 novembre 2006 15:55
Questa divisa mi fa battere forte il cuore

Fra le tante divise che affollano il panorama televisivo, debuttano i vigili del fuoco, protagonisti della fiction «Codice rosso», al via giovedì 16 novembre su Canale 5. Alessandro Gassman, che sul set interpreta il caposquadra, si dice entusiasta di questo nuovo lavoro e confida a Sorrisi la grande emozione provata indossando la tuta da pompiere

di Cinzia Marongiu


Emozione. È la parola che Alessandro Gassman usa più di tutte quando parla di «Codice rosso», la prima serie tv dedicata ai vigili del fuoco nell'affollatissimo panorama di divise che da anni costituisce il piatto forte della nostra fiction. Carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili urbani. Mancavano solo loro, «che a me sono particolarmente simpatici perché tra i vari corpi dello Stato sono gli unici che non hanno potere coercitivo. Intervengono per aiutarci. E rischiano la vita. Il tutto per 1.200, 1.300 euro al mese, che è lo stipendio medio di un caposquadra come il mio Pietro Vega. Mi ricordo quando abbiamo girato la scena del funerale dei miei colleghi, perché il mio personaggio è l'unico superstite di un terribile incendio. Eravamo nel Distaccamento Ostiense, dove due settimane prima erano morti per davvero due vigili del fuoco. Durante quella scena, molti dei vigili veri, chiamati a fare da comparse, si sono messi a piangere spontaneamente. Se ci penso mi emoziono ancora. Sono cose che vanno oltre il nostro mestiere».
Alessandro Gassman, camicia bianca e jeans, ha adagiato il suo metro e novanta sul divano di casa. Fuori c'è il caos del centro storico di Roma, dentro la tranquillità di un ultimo piano con luci soffuse e tante piante. Parla molto. Anzi, da intervistato consumato, spesso precede le domande. E al momento dei saluti, se ne fa una da solo. «Ma che influenza ha avuto su di lei il suo cognome?» prima di spiegare: «Non so quante volte me l'hanno fatta». Già. È inevitabile nutrire curiosità su un padre che si chiama Vittorio Gassman ma oggi, dopo 23 anni tra teatro, cinema e tv e alla vigilia di una serie di punta, non si può fare a meno di partire da Alessandro.
Sette mesi di riprese e un corso di addestramento. Che esperienza è stata?
«Fisicamente massacrante. Abbiamo girato scene a 85 gradi di temperatura. I tempi di lavorazione sono stati lunghi e non sempre divertenti, perché quando ci sono tanti effetti speciali il mestiere dell'attore diventa marginale. Ma ne è valsa la pena. Ho visto le prime tre puntate. Bellissime. E poi dal punto di vista umano è stata un'esperienza straordinaria. Lavorare con i vigili del fuoco è scoprire un mondo. Persone semplici, generose, sempre disponibili. Dei veri eroi».
Temeva di scivolare nella retorica?
«Sì, anche perché tra i miei limiti c'è il non essere adatto a interpretare eroi totalmente positivi. Così, visto che il mio personaggio fa cose straordinarie, ho voluto inserire dei difetti piuttosto evidenti. Pietro è un irruento. Si pente, ma esagera pure nel chiedere scusa. È pieno di dubbi. Ha difficoltà di comunicazione. Un uomo granitico, ma con molte fragilità».
Ci sarà la seconda serie?
«Penso di sì. Intanto è già stato venduto in Francia. Un buon segnale».
Nel frattempo è tornato al suo grande amore, il teatro.
«Sono in tournée con “La forza dell'abitudine” di Thomas Bernhard. Interpreto un vecchio direttore di circo, che da 21 anni, ogni sera, obbliga nani, clown e acrobati a suonare Schubert. Un personaggio in cui mi immedesimo completamente».
Perché?
«Lui rappresenta il dramma dell'artista che cerca di raccontare qualcosa di importante contro la volgarità imperante».
Ce n'è tanta?
«C'è soprattutto la disabitudine nel saper discernere tra una cosa di qualità e una che non lo è. Non tutto è uguale».
Anche lei combatte questa battaglia?
«Sì, cerco di fare il mio mestiere in modo coerente. C'è un imbarbarimento generale. Spesso in cartellone il mio spettacolo è alternato al cabaret del comico di turno o al musical del ballerino televisivo. Non voglio fare un discorso snob, non voglio dire che una valletta, senza fare nomi, non debba provare a recitare Pirandello, ma continuo a ritenere che ci siano delle differenze. In tv vanno in onda fiction belle, come “Distretto”, “Montalbano”, i “Ris”. E altre che mi fanno schifo».
Fuori i titoli.
«No, non li dico. Lo trovo offensivo».
È sempre diplomatico?
«No, non sempre. In teatro, dove ho più contatti diretti, mi arrabbio, faccio sfracelli. Non sopporto il pressappochismo. Mi snerva. Io sono preciso e meticoloso. D'altra parte mio padre mi diceva: “Se nella vita hai la possibilità di scegliere tra due cose apparentemente della stessa qualità, scegli quella che ti arreca più difficoltà”. È il suo unico vero insegnamento».
Ma lei ha fatto solo lavori di qualità?
«No e spesso mi sono pentito. Sono impulsivo. All'inizio della carriera ho fatto cose per soldi e film dove ero fuori ruolo».
Qualche esempio?
«Perfino “Biancaneve”. La verità è che all'inizio non ero granché come attore».
È un mestiere che si può imparare?
«Non totalmente. Ci sono attori che restano scarsi per tutta la vita. Mio padre mi raccontava di una gara tra Rock Hudson e un altro grande di Hollywood. Spesso la sera si vedevano per stabilire chi dei due fosse il peggiore, il più inguardabile. Pare che vincesse sempre Rock Hudson...».
E lei come è migliorato?
«Quando ho scoperto di poter essere un attore brillante, diverso da come apparivo. Anche perché nella vita, nonostante l'aspetto da belloccio, sono uno spiritosone».
A proposito, rifarebbe un calendario?
«No, dovrei andare in palestra. È pieno di giovincelli che non vedono l'ora di mostrarsi. Io, a 41 anni, preferisco lavorare».
Ma lo rinnega?
«No. Ma non capisco perché intorno a un calendario si faccia tanto rumore. Che c'è da dire? Se le gambe sono belle e il seno abbondante? Ormai, poi, li fanno tutti. Ma andassero a lavorare».
Lei che progetti ha?
«Un film spagnolo per il cinema. Ho anche offerte da tv e teatro. Entro il 2007 dovrei prendere la direzione artistica di un teatro, il mio sogno. E poi farò un'altra regia teatrale. Si intitola “La parola ai giurati” e tratta della pena di morte».
Perché anche lei, come molti altri attori, preferisce fare il regista?
«Dopo 20 anni che si lavora su se stessi, ci si annoia un po'. Sai cosa puoi fare, conosci i tuoi limiti. E allora diventa più emozionante lavorare sugli altri».
In questi anni cos'ha scoperto di sé?
«Che ho tante fragilità e che l'ansia è connessa al mio lavoro. Vivo l'ansia dell'attesa, delle piccole imprecisioni. Poi, soffro di attacchi di panico. L'analisi mi ha aiutato e appena gli impegni me lo permettono la riprendo. Ho anche la consapevolezza di essere un bambino che ha imparato molto bene la lezione. Ora devo imparare a dimenticarla e a far venire fuori quello che c'è sotto. Il fatto è che più che educato io sono stato addestrato».
In che senso?
«La nostra famiglia era molto amica con quella di Ugo Tognazzi, avevamo due case vicine in campagna. Noi eravamo gli Spartani e loro gli Ateniesi. Da noi bisognava alzarsi presto, correre, studiare, fare il bagno nell'acqua ghiacciata, giocare a tennis. Da loro si magnava, si beveva, si dormiva. Risultato: da noi non veniva nessuno e da loro c'era chiunque. Me compreso. Si trattava di scegliere tra la partita a tennis e il polpettone di Ugo. Vuoi mettere? Oggi sto imparando a non pretendere da me sempre il massimo».
E lei con suo figlio Leo che padre è?
«Giocherellone, pagliaccio. Sono il suo zerbino, il fratello che non ha. Sono quello della play station, dello slittino, dell'intrattenimento. Mia moglie, invece, si occupa della parte più “istituzionale”, dell'educazione. È più brava e paziente».
Com'è il vostro rapporto?
«Stiamo insieme da 14 anni. L'amore nel tempo diventa altro. È più profondo. Abbiamo avuto problemi e momenti straordinari».
Lei ha molte ammiratrici?
«Sì, però non quegli stuoli di fan adoranti come capita a Kim (Rossi Stuart, ndr). Il mio target va dai 18 ai 45 anni. Le ragazzine con la gomma americana in bocca stanno insomma alla larga. Forse c'è un po' di timore reverenziale. O, forse, è l'eccesso di congiutivi che scoraggia».


Tv Sorrisi e Canzoni n.46 - 2006
ELIPIOVEX
00sabato 11 novembre 2006 19:51
Deve essere bello e poi Gassman è bravo a recitare
(Rosy)
00sabato 11 novembre 2006 21:10
A me piace molto Gassman e poi sono anche curiosa di vedere all'opera Taricone, chiaramente nel raffronto con Gassman uscirà sconfitto ma la cosa mi incuriosce parecchio.
ELIPIOVEX
00sabato 11 novembre 2006 21:16
Sicuramente
ELIPIOVEX
00sabato 11 novembre 2006 21:37
Se vi va possiamo organizzare una seratona a spettegolare in diretta... faccio un'indagine per sapere quanti siamo?
(Rosy)
00sabato 11 novembre 2006 21:42
Per me va bene.
Chiara C.
00domenica 12 novembre 2006 09:39
Io non potrò esserci in diretta ma parteciperò sicuramente il giorno dopo! Mi attira questa fiction......anche perché ci lavora una delle mie attrici preferite, Serena Bonanno
ELIPIOVEX
00domenica 12 novembre 2006 12:25
L'importante è divertirsi... [SM=x988183]
Chiara C.
00lunedì 13 novembre 2006 09:06
Hai proprio ragione [SM=g27988]
gattadany
00lunedì 13 novembre 2006 09:52
Anche a me incuriosisce molto questa nuova fiction e Gassman come attore, secondo me, è fenomenale. Taricone l'ho visto in altre fiction e devo ammettere che non è male. Deve fare ancora tanta strada ma lo vedo tagliato per questo lavoro. Salvo impegni strani o problemi di pc (visto che a casa mi capitano un giorno si e l'altro anche) mi farebbe piacere esserci [SM=x988181]

Daniela
ELIPIOVEX
00lunedì 13 novembre 2006 13:39
metterò degli avvisi di promemoria mercoledì e giovedì... [SM=x988183]
(Rosy)
00lunedì 13 novembre 2006 17:44
Sì, brava [SM=x988183]
Io sinceramente non l'ho mai visto recitare Taricone, che fiction ha fatto?
ELIPIOVEX
00lunedì 13 novembre 2006 18:00
Quella su Sarajevo mi sembra... dove ha conosciuto la sua compagna (o era un film?)
(Rosy)
00lunedì 13 novembre 2006 18:04
:conf1 [SM=x988218]
ELIPIOVEX
00lunedì 13 novembre 2006 18:11
Non è stato facile... ma sono riuscita a trovare l'IMPONENTE biografia del Tarricus... [SM=x988239]

BIOGRAFIA
Nato a Frosinone ma cresciuto a Caserta, Pietro Taricone si è fatto conoscere con la prima edizione del Grande Fratello di cui è stato personaggio chiave. Ha intrapreso la carriera di attore. E' legato sentimentalmente alla giovane modella polacca Kasia Smutniak. I due convivono e hanno una bimba.
Ha esordito al cinema nel 2002 con una parte ne "Il Segreto del Successo" di Massimo Martelli, mentre l'anno successivo ha lavorato con la sua compagna in "Radio West" di Alessandro Valori.
Tra poco uscirà nelle sale con il suo ultimo lavoro "Pericle il Nero", film di cui è il protagonista.
Chiara C.
00martedì 14 novembre 2006 09:22
Ha avuto un ruolo di rilievo anche in "Don Gnocchi" ed è stato molto bravo
ELIPIOVEX
00martedì 14 novembre 2006 13:23
ti credo sulla parola, perché non ho avuto il piacere
(Rosy)
00martedì 14 novembre 2006 20:53
Il sito ufficiale della fiction: www.codicerosso.mediaset.it/home.htm
ELIPIOVEX
00martedì 14 novembre 2006 21:07
bello bello... fatto bene...
si riconosce la zampa però...
niente forum ancora [SM=x988239] al momento non abbiamo altri concorrenti [SM=x988239] [SM=x988244]
(Rosy)
00martedì 14 novembre 2006 21:25
No, non c'è un forum specifico, hanno aperto però una sezione dedicata alla fiction nel forum di mediset fiction
ELIPIOVEX
00martedì 14 novembre 2006 21:40
non ti preoccupare era una battuta (di bassa lega per di più) ho cliccato su forum e mi ha dato errore.
(Rosy)
00giovedì 16 novembre 2006 16:43
Per Gassman scatta il Codice rosso
Al via la nuova fiction su Canale5
Parte dal 16 novembre la nuova serie televisiva di Canale 5, Codice Rosso. E' la storia di un grave senso di colpa, quello del vigile del fuoco Pietro (Alessandro Gassman), che ha dovuto compiere una scelta drammatica: sacrificare un collega per tentare di salvare la sua squadra in pericolo. Pietro incontra poi Aisha (Maud Bouquet), la compagna di quell’uomo morto tragicamente, che è rimasta sola con un figlio.

Il problema per Pietro è aiutarla senza svelarle come davvero si svolsero i fatti. Un dilemma morale, ma anche sentimentale, che lo imprigiona come in una gabbia.
Quelli della squadra 15A erano i ragazzi di Pietro Vega (Alessandro Gassman).

Poi, la tragedia. Un incendio terribile divampato in un reparto di bambini disabili, a cui segue una tremenda esplosione. Solo Pietro, il caposquadra della gloriosa 15A sopravvive. Da quel giorno un devastante senso di colpa e il terribile sospetto di una sua responsabilità nella tragedia, lo perseguitano.

La nuova serie tv in sei puntate è prodotta da Cattleya per RTI Mediaset e si avvale della regia di Monica Vullo e Riccardo Mosca. Codice Rosso è anche la storia della rinascita di una nuova squadra formata da quattro uomini guidati da Pietro: uno è un simpatico imboscato, Fausto (Pietro Taricone); poi c’è Ivan (Claudio Gioé), fratello di Giovanni - uno dei vigili del fuoco morti nell’incidente - che si porta dentro un lutto e un devastante sospetto nei confronti del caposquadra.

Il terzo non ha neanche un giorno di servizio operativo e per di più è una ragazza ventenne, Stella (Ilaria Spada); il quarto è un ragazzetto che viene da un paesino della Sicilia e che dovrebbe guidare il camion in una città, Roma, che conosce solo dallo stradario, si chiama Rocco (Silvio Laviano).

Infine c’è Fulvio (Antonello Fassari), un veterano, vecchia gloria del Corpo e mentore di Pietro. Ma in Codice Rosso c'è qualcun altro che agisce nell’ombra contro i vigili della squadra 15A. E' una mano abile e perversa: un uomo, tra l’altro, che ha scatenato l’inferno in cui sono morti i compagni di Pietro, è un pericoloso piromane. La sua strada s’incrocia continuamente con quella dei nostri uomini. Pietro, Ivan, Fausto, Stella e Rocco, inizialmente, non hanno idea che esista una mano criminale dietro i molti incendi chiamati ad estinguere.

La fiction che per la prima volta in Italia ha per protagonisti i vigili del fuoco racconta anche la lotta contro gli incidenti, contro la natura distruttiva e l’incuria colpevole che costituiscono il pane quotidiano della nuova squadra. L’area di competenza del loro distaccamento è una delle più vaste e difficili di Roma. Si tratta di un lavoro durissimo, che i vigili del fuoco affrontano con grande coraggio.
ELIPIOVEX
00giovedì 16 novembre 2006 20:52
Ezio Greggio stasera non ha risparmiato questa fiction... è detto che tratta della storia del gravoso sacrificio di Gassman... costretto a recitare con Taricone...
Mi ha fatto ridere di gusto!
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