[Fiction] I CESARONI 2

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(Rosy)
00venerdì 10 agosto 2007 20:42
dal sito di Sorrisi
Totti fa l'attore e sfida i Cesaroni
A Trigoria, alle porte della capitale, si è girato un episodio della seconda serie della fiction di Canale 5. Comparse eccezionali, il capitano e gli altri giocatori della Roma. E a fine partita scambio di maglie e complimenti: «Claudio Amendola è un calciatore mancato» ha detto Francesco «ha tecnica e potenza»
10/8/2007


Il sogno è diventato realtà, anzi fiction. Francesco Totti, il capitano della Roma e Scarpa d’Oro 2007, è sceso in campo contro Claudio Amendola, romanista de Roma e capofamiglia de «I Cesaroni», la fiction di Canale 5, rivelazione della passata stagione. I due hanno indossato le maglie numero 10 e hanno giocato nel ruolo di capitano nella squadra del quartiere San Paolo, il primo, della Garbatella, il secondo. La partita, oltre ad aver esaudito un desiderio di Amendola di giocare con il suo idolo, Totti, e con tutti i giocatori della Roma, è diventata fiction, perché l’incontro è stato registrato e andrà in onda la prossima primavera. «Sorrisi» ha seguito in esclusiva l’evento. Ecco quello che è successo.

Trigoria, il ritiro della Roma, martedì 31 luglio, ore 12,00, temperatura esterna sahariana. Sul campo sintetico dalle 8 e 45 si stanno allenando tutti i giocatori della Roma, compresi quelli della Primavera e il nutrito cast dei «Cesaroni» nonché numerose comparse. Stabilito che Francesco Totti e Claudio Amendola sono i capitani, il gioco della monetina determina invece la formazione della San Paolo e della Garbatella, mischiando equamente attori e campioni. Le «Garbatella Sisters», capeggiate da Elena Sofia Ricci, la compagna di Amendola nella fiction, gremiscono gli spalti. Tutto è pronto per il fischio d’inizio. In campo, i volti sono tesi, sulle panchine, Luciano Spalletti da un lato e Antonello Fassari dall’altro, urlano le strategie d’attacco. Ma al posto del fischio d’inizio parte il ciak. Il regista Francesco Vicario sta girando la settima puntata de «I Cesaroni 2», serie che andrà in onda dal febbraio 2008.
Comunque in campo le due fazioni non si risparmiano. Attaccanti e difensori corrono. C’è un atterramento. Capitano Amendola è sul rigore. «Ahò» grida «mo’ je faccio er cucchiaio». E infatti ecco il primo centro. Da bordo campo, il regista urla: «Buona la prima» e si va oltre. Sulla prestazione di Amendola, il suo amico Francesco Totti commenta: «Claudio è un calciatore mancato. Ha tecnica e potenza. Diciamo che forse potrebbe migliorare un po’ la resistenza e la tenuta fisica. Negli spogliatoi, mi ha promesso che ci lavorerà». A questo parere tecnico, risponde poi l’allenatore Luciano Spalletti: «Amendola? Bravissimo, soprattutto nelle finzioni. Anche quando palleggia infatti è un vero attore».
Il gioco riprende e la caciara pure. A bordo campo Antonello Fassari e Max Tortora, gli altri due protagonisti de «I Cesaroni», incitano la squadra. Sono tutti sudati e stremati, ma basta una pacca sulla spalla fatta dal difensore Simone Perrotta o del centrocampista David Pizarro per ridare vigore al match. Reggeranno i 90 minuti regolamentari? Il regista stoppa l’azione. Il calcio di punizione va ripetuto e poi invita tutti i giocatori a fare azioni a centrocampo. Servono per gli stacchi all’interno della puntata che, oltre a proporre spezzoni della partitona, racconta la depressione e lo sconforto che a un certo punto assale Giulio Cesaroni (Claudio Amendola) e di come l’ipotesi di incontrare i suoi idoli calcistici lo rimette in forma.
Dopo una serie di azioni sotto porta e di contropiede, ecco l’ultimo ciak. Trattandosi di una fiction, i 90 minuti regolamentari della partita sono stati ridotti a 30. Tutti negli spogliatoi. La puntata è stata portata a casa.

Al tradizionale scambio delle maglie, segue la corsa sotto la doccia. I giocatori della Roma devono tornare agli allenamenti, per presentarsi in perfetta forma al primo appuntamento importante previsto per il 19 agosto, quando a Milano allo stadio di San Siro, tra Inter e Roma si giocherà la Supercoppa. Amendola, invece, sembra risvegliarsi dal sogno, quello di aver giocato con il suo amico e idolo Francesco Totti. «Allora, come è andata?». «E me lo chiede? L’altro giorno ho arbitrato la partita per gli 80 della Roma. In 90 minuti mi sono passati davanti i campioni degli ultimi 40 anni e oggi ho giocato con le stelle del firmamento moderno... Proprio io che da ragazzo seguivo le partite dalle gradinate con i capelli dipinti di giallo e rosso. Il mio non è tifo. Per la Roma, provo una passione vera, sono fanatico. E poter giocare con loro è stato bellissimo. Anche perché la nostra presenza qui serve a dare un contributo all’associazione “Nuovi Orizzonti”. Sia noi che i calciatori devolveremo il compenso in beneficenza».

La partita tra il San Paolo e la Garbatella ha avuto una gestazione lunga e difficile: «Per mesi, anzi da più di un anno, abbiamo pensato di scendere in campo con dei veri campioni» prosegue l’attore. «Ma gli impegni, le trasferte, gli allenamenti rimandavano sempre questo momento. Io e Francesco abbiamo iniziato a telefonarci: volevo che lui facesse l’attore per un giorno e lui voleva che io facessi il calciatore per poche ore. Per trovare un accordo, si sono mossi anche gli alti vertici delle nostre aziende. Roba grossa». Con Claudio Amendola c’è il figlio Rocco, di 8 anni, avuto dalla compagna Francesca Neri, manco a dirlo, romanista sfegatato. «Quando avevo 5 anni vidi la mia prima partita della Roma con mio padre Ferruccio. Io invece ho portato Rocco all’Olimpico quando ne aveva solo 3. Se andiamo avanti così, mia nuora partorirà allo stadio. Forza Roma, forza Lupi».
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