[Pallavolo] Mondiale femminile Giappone 2006

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(Rosy)
00giovedì 2 novembre 2006 21:04
Mondiale, Italia k.o. all'esordio
Le azzurre di Barbolini sono sconfitte dalla Serbia per 3-1 (18-25, 22-25, 25-19, 25-27) dopo un match deludente. Domani alle 10 (ora italiana) la sfida col Perù
NAGOYA (Giappone), 31 ottobre 2006 - Inizio da incubo per l’Italia al Mondiale. Le campionesse in carica si fanno attanagliare dalla paura e quando vedono venire meno anche le certezze tecniche in ricezione, per l’azzurro scende la notte giapponese: la Serbia & Montenegro conquista la prima vittoria. Nel primo set la squadra di Massimo Barbolini dà l’impressione di poter iniziare bene il torneo in cui è campione. Ma quando le cose sembrano mettersi al meglio la Spasojevic (protagonista del nostro campionato) scombina i piani delle azzurre con una battuta devastante.
L’Italia non ragiona, anche la distribuzione di Lo Bianco si fa complicata e la Serbia & Montenegro (per l’ultima volta assieme dopo che la Fivb ha già ratificato la scissione politica) vola sulle ali dell’entusiasmo. Le serbe sono giovani e ogni punto è un’iniezione di felicità. L’Italia non si ritrova e perde progressivamente sicurezze e punti di riferimento, nonostante avesse da pochi giorni battuto con una certa facilità la squadra di Belgrado.
Il secondo parziale è uguale al primo con la Nikolic (un’altra “italiana”, figlia del famoso giocatore e allenatore di basket) e per le azzurre non c’è nulla da fare. Le italiane sprecano un vantaggio di 4 punti (9-5) e si trovano ancora una volta in affanno, senza riuscire a trovare il bandolo della matassa. Barbolini cambia Rinieri per Ortolani e l’Italia ha un sussulto. Per qualche punto pare anche che Piccinini e compagne abbiano l’occasione per cambiare la partita, ma si tratta solo di un sussulto.
Perso il terzo set la Serbia si rimette in carreggiata quasi subito. Barbolini cambia ancora, ma è troppo tardi, il Mondiale per l’azzurro incomincia nel peggiore dei modi, Ognjenovic (molto accorta la sua distribuzione) e compagne conquistano due punti. E domani (sempre alle 18 locali, le 10 del mattino nel nostro Paese) c’è il Perù: anche le sudamericane erano state battute dall’Italia ad Alassio, come funzionerà qui a Nagoya?
dal nostro inviatoGianluca Pasini
(Rosy)
00giovedì 2 novembre 2006 21:05
Italdonne, torna il sorriso
Nella seconda giornata del Mondiale, in Giappone, le azzurre di Barbolini, battute all'esordio dalla Serbia, si impongono 3-0 sul Perù. Giovedì riposo, venerdì c'è la Turchia
Sara Anzanello, 26 anni, contro il muro di Mirtha Uribe. AfpNAGOYA (Giappone), 1 novembre 2006 - L’Italia si riprende e incamera la prima vittoria da campione del Mondo, travolgendo senza troppi affanni un Perù abbastanza modesto: 25-16, 25-16, 25-14 i tre parziali. Nulla a che vedere con la formazione che alla fine degli anni '80 e primi anni ’90 fu fra le protagoniste del paradiso del volley. Dopo la scoppola rimediata nella prima giornata, la formazione di Massimo Barbolini non aveva scelte e ha fornito una prestazione concreta, senza sbavature, magari non eccezionale, ma di contenuto. Quello che serve - insomma - quando il momento è critico.
Il tecnico modenese di Perugia ha ridato fiducia al sestetto che aveva perso contro la Serbia e Montenegro, salvo poi effettuare qualche cambio nel corso di un match senza grossi patemi che ha visto le azzurre in pieno controllo della situazione lungo tutti e tre i parziali. Si sono viste cose buone da Leo Lo Bianco che lunedì era andata un po’ in affanno, ma la vera sorpresa di questa giornata è stata ancora la giovanissima nazionale serba che dopo aver fatto secca l’Italia ha inchiodato anche Cuba.
Le caraibiche che con le azzurre si spartivano i favori del pronostico in questo secondo girone sono apparse abbastanza svogliate e come era capitato all’Italia nell’esordio sono state incapaci di girare il match quando la Serbia - trascinata da Djerislio e Spasojevic (rispettivamente 21 e 14 punti) - ha imposto il proprio gioco, molto aggressivo in battuta, ottimamente orchestrato dalla sempre più sorprendente palleggiatrice Ognjenovic (autore in questo match di 4 punti).
Alla nazionale di Fidel non sono bastate le solite Ruiz e Calderon per arrivare al quinto set. Adesso la situazione nel girone si complica perché le prime 4 della classifica che passano alla seconda fase, si portano appresso i punti conquistati in questo girone. Ma per i calcoli c’è ancora molto tempo: giovedì le azzurre sono attese dal primo giorno di riposo, in attesa di una due giorni decisiva per capire le reali ambizioni dell’Italia, con il doppio confronto Turchia e Cuba.
dal nostro inviatoGianluca Pasini
(Rosy)
00venerdì 3 novembre 2006 17:06
L'Italia travolge la Turchia
Nella terza partita dei Mondiali, le azzurre tremano nel primo set poi chiudono con sicurezza 3-0 (25-23, 25-17, 25-14). Domani alle 10 sfida-chiave contro Cuba
L'esultanza delle azzurre dopo un punto. AfpNAGOYA (Giappone), 3 novembre 2006 - Nel terzo impegno del Mondiale giapponese, l'Italia conquista il secondo successo, travolgendo 3-0 la Turchia (25-23, 25-17, 25-14).
Segnali di crescita. L’Italia di Massimo Barbolini infila la sua seconda netta vittoria nel primo girone del Mondiale e fa un passo avanti nella classifica in attesa del match decisivo di domani (sabato, 18 locali, le 10 del mattino da noi), battendo in tre set la Turchia.
Un cambio di passo netto se si pensa all’infausto esordio con la Serbia & Montenegro e anche al facile 3-0 rifilato al Perù nella seconda giornata, la formazione di Yaziciogullari ha un altro spessore tecnico rispetto alle sudamericane. Basti ricordare che proprio la Turchia aveva battezzato nel peggiore di modi l’esordio di Barbolini sulla panchina dell’Italia nel torneo di qualificazione di Varna qualche settimana fa.
Tutta un’altra storia adesso, con le azzurre in evidenza dopo una prima fase di studio: Leo Lo Bianco sta prendendo per mano la squadra, ma anche la capitana Rinieri è apparsa in netta crescita rispetto a un esordio in cui forse la tensione ha giocato un brutto scherzo alle campionesse del mondo. Buona generalmente la prova delle schiacciatrici italiane che hanno tenuto in scacco la difesa di Urcu e compagne.
L’Italia ci ha messo meno di un set per prendere in mano la situazione, mentre la Turchia (che nel corso del match ha perso per infortunio prima la Tokatlioglu e poi la Urcu) si appoggiava sempre di più alle bordate della Demir, unico punto di riferimento in attacco. Punto dopo punto l’Italia si è "sciolta" con belle giocate in difesa e con qualche muro che ha sbarrato la strada alle vice campionesse d’Europa 2003. In questo caso ha pagato la scelta di Barbolini di insistere sul sestetto titolare anche quando – nei giorni scorsi – qualcosa non sembrava funzionare.
Domani test verità contro Cuba, la vera bestia nera delle azzurre anche se può confortare il ricordo (positivo) della finale del terzo posto del Grand Prix a settembre, in un girone sempre più incerto ed equilibrato. Basti pensare che il Perù ha rischiato di sgambettare la Serbia & Montenegro che si è trovata a infilare la terza vittoria, rimontando dallo 0-2.
dal nostro inviatoGianluca Pasini

(Rosy)
00sabato 4 novembre 2006 16:25
Grand'Italia, Cuba si inchina
Le azzurre sciupano tre palle set nel primo parziale, ma non si abbattono e reagiscono splendidamente mettendo sotto le caraibiche: 3-1 (25-27, 25-19, 25-21, 25-19)
La gioia delle azzurre dopo la vittoria. AfpNAGOYA (Giappone), 4 novembre 2006 - Una grande Italia schianta Cuba (3-1, parziali 25-27 25-19, 25-21, 25-19) e sbarca nel secondo girone del Mondiale fra squilli di tromba. Un successo costruito sulla sofferenza, sulla tecnica e su una sapiente gestione tattica della partita. Utilizzando tutte le risorse del gruppo.
La partenza è di studio: le ragazze di Massimo Barbolini approfittando dei troppi errori delle cubane (9 nel solo primo set) riescono a mettere una bella ipoteca sul parziale. Ma il tecnico caraibico Calderon pesca in panchina la Mesa che entra sul finire del parziale e cambia la gara. Le azzurre hanno anche tre palloni per chiudere i conti, ma non riescono ad approfittarne. Con la Carrillo in battuta la ricezione italiana va in affanno e due muri (uno sulla Piccinini e uno sulla Togut) lanciano Ruiz e compagne.
Ma proprio quando il match si fa più difficile esce l’orgoglio e la classe delle campionesse del mondo. L’innesto di Martina Guiggi al centro (al posto di Anzanello) e la prova magistrale di Piccinini (la fuoriclasse toscana sta facendo la differenza in questo Mondiale) aprono scenari nuovi. Adesso il muro italiano inizia a raccapezzarsi e a fronteggiare con efficaci i tanti centimetri che Cuba ha di vantaggio. La crescita della squadra è esponenziale, le difese di Cardullo, il miglioramento di Paggi e Rinieri, la lucida distribuzione della Lo Bianco e le bordate della Togut ora fanno la differenza. Cuba capisce che anche questa volta (come era già accaduto nella finale per il terzo posto del Grand Prix a Reggio Calabria) sarà una serataccia.
La panchina dei Caribi cerca soluzioni per arginare lo strapotere azzurro. Ma questa volta le ragazze italiane sanno che la storia è dalla loro parte: la battuta d’arresto con la Serbia & Montenegro è stato un elettroshock che è servito a dare la scossa a tutto il gruppo. Mano a mano che passa il tempo l’Italia diventa padrona del campo con Guiggi a costruire una barriera invalicabile sotto rete e con una squadra adesso conscia della propria forza e delle proprie possibilità.
La vittoria ottenuta su Cuba ha un grande valore per due motivi: uno pratico e materiale (la classifica, le azzurre entreranno nel secondo girone con 4 punti), l’altro morale e forse più importante in prospettiva futura. L’Italia sa che queste ragazze mantengono ciò che promettono.
Domani le azzurre sono attese dalla comoda sfida con l'Egitto, ma ora la strada nella seconda fase si fa decisamente più in discesa e ricca di lusinghe.
dal nostro inviatoGian Luca Pasini

(Rosy)
00domenica 5 novembre 2006 18:30
Italia, tutto facile con l'Egitto
Nell'ultima partita della prima fase dei Mondiali le azzurre liquidano 3-0 le africane. Ora le ragazze di Barbolini sono attese da Taiwan, Giappone, Polonia e Corea del Sud
L'Italia chiude la prima fase con 4 vittorie e 1 sconfitta. AfpNAGOYA (Giappone), 5 novembre 2006 - L’unica difficoltà nell’ultima giornata del girone di qualificazione del Mondiale è quella di tenere la concentrazione. Dopo la grande scarica di adrenalina che è arrivata con la partita di Cuba (e relativo secondo posto nel girone alle spalle della sorprendente Serbia e Montenegro, che ha chiuso a punteggio pieno), il match con l’Egitto non poteva riservare emozioni neppure se a giocarlo sono state le ragazze della panchina. Troppa la differenza in campo fra le due squadre per sperare di vedere un po’ di gioco: accade così che il ritmo della partita tende a scadere verso il basso, mentre Dall’Igna, Centoni, Fiorin, Ortolani (4 azzurre che fino a qui avevano giocato pochino) s’impegnano per scaldare il poco pubblico presente nell’ultimo appuntamento di questo gruppo di Nagoya. FInisce 3-0 (25-17, 25-7, 25-10).
Da mercoledì vanno in campo le prime 4 di questo raggruppamento (Serbia, Italia, Cuba e Turchia), mentre da Tokyo arrivano Giappone, Polonia, Taiwan (la grande sorpresa) e Sud Corea. Ogni squadra porta con se la classifica acquisita nei match con le altre formazioni qualificate e gioca altri 4 incontri, al termine dei quali si determinerà una nuova classifica che promuoverà le prime due alle semifinali medaglie. Ma il colpo della giornata arriva dal raggruppamento di Sapporo dove la Germania di Giovanni Guidetti si è confermata come una una delle rivelazioni della prima fase.
Le tedesche - trascinate dalla solita Angelian Gruen e allenate dall’ex secondo dell’Italia – hanno superato la Cina campione olimpica, di fatto estromettendola dalla lotta per le medaglie e in questa maniera hanno favorito un altro tecnico italiano, Gianni Caprara, che allena la fortissima nazionale russa. Lunedì verrà reso noto il calendario della seconda fase che per le azzurre di Barbolini inizia a Nagoya mercoledì pomeriggio.
dal nostro inviatoGian Luca Pasini

(Rosy)
00giovedì 9 novembre 2006 22:09
L'Italia vola, travolta la Polonia
Le azzurre partono alla grande nella seconda fase: 3-0 con parziali 25-19, 25-22, 25-13. Domani (ore 7 italiane) la sfida con la Corea del Sud
Niente da fare contro questa Italia, sembra dire Katarzyna Skowronska-Dolata. AfpNAGOYA (Giappone), 8 novembre 2006 - Grande inizio dell'Italia femminile nella seconda fase del Mondiale giapponese. Le azzurre hanno travolto la Polonia con un 3-0 netto (25-19, 25-22, 25-13).
L’Italia non si ferma dunque e infila la quinta vittoria consecutiva in questo Mondiale facendo un altro piccolo passo in avanti verso le semifinali che contano, quelle che la prossima settimana (ad Osaka) assegneranno le medaglie. Come ha detto il c.t. azzurro l’altro giorno prima dell’inizio della seconda fase: "il futuro è nelle nostre mani, non dobbiamo commettere errori".
E l’Italia sbaglia sempre meno e finisce per travolgere anche la Polonia, facendo un altro passo avanti in classifica alle spalle della sempre più sorprendente Serbia & Montenegro. Tredici mesi fa un’altra Polonia aveva regalato a un’altra Italia una cocente delusione nella finale dell’Europeo in Croazia, ma durante il match quei tempi sono apparsi incredibilmente lontani per l’Italia (e anche per le polacche). Simona Rinieri e compagne sono apparse molto concentrate, al limite della spietatezza, capaci di non lasciare nulla a un avversario che punto dopo punto è finito in difficoltà. Le azzurre hanno puntato molto sulla battuta costringendo la ricezione (a due) della Polonia a un surplus di lavoro, per la verità spesso tutt’altro che impeccabile.
Ben presto la squadra che ha vinto gli ultimi due titoli continentali, ma che si presentava qui con parecchie defezioni, non ci ha capito più nulla. Ha avuto una reazione, più occasionale che di sostanza a metà del secondo set prima di venire sepolta nel terzo parziale. "Non so quante altre squadre riusciranno ad avere una differenza di 21 punti contro la Polonia. Mi pare che sia un bel segnale per le ragazze". Il c.t. guarda avanti conscio che ci potrebbe essere un arrivo in volata e che alla fine dei giochi, l’accesso alla semifinale più importante (o un posto migliore in classifica) potrebbe essere determinato anche dai pochi punti lasciati alle avversarie. La strada, come recita la prudenza, è certamente ancora lunga da qui ad Osaka: adesso per le azzurre c’è il trittico di partite contro le asiatiche. Un’altra mentalità e anche un altro gioco, ci vorrà un po’ meno forza e un po’ meno di centimetri e un po’ più di intelligenza (e pazienza). Le azzurre, per ora, hanno già dimostrato queste doti.
(Rosy)
00giovedì 9 novembre 2006 22:10
L'Italia schiaccia la Corea del Sud
Ai Mondiali sesta vittoria consecutiva delle azzurre, che travolgono le asiatiche: 3-0 con parziali 25-18, 25-19, 25-13. Domani riposo, sabato la sfida con Taiwan

NAGOYA (Giappone), 9 novembre 2006 - Sesta vittoria consecutiva per l'Italia femminile al Mondiale giapponese. Le azzurre hanno travolto la Corea del Sud con un 3-0 netto (25-18, 25-29, 25-13).
Anche cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non muta: l'Italia è una formula matematica che infila il sesto successo consecutivo al Mondiale in Giappone e pur sostituendo l'opposto (il bomber della squadra) titolare a metà del primo set, non lascia nulla per strada. Contro la Sud Corea Nadia Centoni non fa rimpiangere Elisa Togut, richiamata prudenzialmente in panchina per evitare che la schiena di Miss Mondo 2002 subisse inutili traumi.
Purtroppo il bellissimo impianto che sorge a 15 minuti dal centro di Nagoya ha un duro fondo in cemento che è una condanna per le schiene (già sottoposte a mille sforzi) delle giocatrici. Ecco che quindi il c.t. Massimo Barbolini ha scelto la via della prudenza, mandando in campo la schiacciatrice toscana del Padova. E Nadia, che in Giappone aveva già giocato tutta la coppa del Mondo nel 2003, non si fa sfuggire l'occasione di collezionare un pomeriggio da protagonista. Anche contro le coreane - già battute pure nelle ultime due edizioni dei Mondiali, e pallido ricordo di spauracchi lontanissimi nel tempo e nel punteggio - l'Italia ha potuto vantare una grande prova di Francesca Piccinini, sempre più donna-guida di questa nazionale.
L'Italia continua a marciare a ritmo serrato verso le semifinali da medaglia, alle spalle dell'incredibile e molto costante Serbia & Montenegro, unica formazione ancora imbattuta da questa parte del tabellone. Le azzurre hanno infilato così la sesta vittoria di fila, quinto 3-0, e sono sempre più vicine all'obiettivo "minimo" di questa manifestazione. Per sapere se ci riusciranno si dovranno attendere le ultime due gare (venerdì è giorno di riposo): che chiuderanno il girone e il trittico asiatico, sabato (ore 3 italiane) contro Taiwan e domenica gran finale contro le padrone di casa del Giappone. Le premesse ci sono tutte.
dal nostro inviatoGian Luca Pasini
(Rosy)
00sabato 11 novembre 2006 11:31
Travolgenti azzurre
Settima vittoria consecutiva dell'Italia del volley al Mondiale Giapponese. Battuta per 3 set a 0 anche Taiwan, ora la semifinale è veramente a portata di mano
Esultano le azzurre, ora la semifinale è vicina. AfpNAGOYA (Giappone), 11 novembre 2006 - Settima vittoria consecutiva e semifinale (mercoledì a Osaka) lontana soltanto un passo. Il regolamento che rimette al quoziente punti gli arrivi a parità di vittorie, impedisce calcoli semplici e fruibili, ma è certo che all'Italia domenica basterà perdere (anche 3-0 contro il Giappone) realizzando un numero minimo di punti per arrivare fra le prime 4, incontrando dall'altra parte una fra Russia e Brasile.
Siamo nel campo della pura teoria perché le azzurre viste contro Taiwan e anche nelle 6 giornate precedenti hanno la chiara possibilità di conquistare il bottino pieno con la nazionale padrona di casa, come hanno fatto nei match precedenti - fatta eccezione quello inaugurale contro la Serbia & Montenegro. Anche con le piccolissime taiwanesi (la squadra più bassa di tutto il Mondiale con un'altezza media di poco superiore ai 174 cm) le azzurre si sono dimostrate spietate e lucidissime, nonostante siano state costrette a giocare la prima partita, alle 11, in un orario per loro poco consono a una partita.
La squadra di Massimo Barbolini ha schierato il miglior sestetto possibile e ha preferito non fermarsi mai, fino al 75° punto, contro i 42 realizzati dalle cinesi. Anche Elisa Togut - fermata da una contrattura alla schiena solo 24 ore prima - si è prontamente ripresa, rimessa in sesto dal fisioterapista Luca Nocentini e in grado di giocare tutta la gara, tornando addirittura a battere in salto, cosa che non le riusciva più da qualche giorno. A dar man forte al bomber di Gorizia ancora una grande mattinata di Francesca Piccinini autrice - fra l'altro - di alcune spettacolari difese. D'accordo l'avversario che si sono trovate ad affrontare le azzurre non sarà stato trascendentale, ma l'Italia ha mostrato ancora una prova più che convincente per qualità e intensità. In attesa dell'ultimo confronto con il Giappone, ma con il futuro ancora tutto nelle proprie mani. Rispetto 4 anni fa è già un bel punto di partenza.
dal nostro inviatoGian Luca Pasini
(Rosy)
00domenica 12 novembre 2006 11:48
Grand'Italia, è in semifinale
Le azzurre travolgono anche il Giappone 3-0: ottava vittoria consecutiva, nessun set perso nella seconda fase. Mercoledì contro la Russia si gioca per la finalissima
Esultano le azzurre, sono in semifinale. AfpNAGOYA (Giappone), 12 novembre 2006 - L'Italia vola in semifinale ai Mondiali dopo aver conquistato l'ottava vittoria consecutiva. Anche il Giappone, pur sostenuto dal tifo di casa, si è dovuto inchinare alle azzurre, che nel secondo girone hanno vinto quattro incontri su quattro senza perdere un set: con questo successo Piccinini e C. si assicurano il primo posto nel girone e mercoledì affronteranno in semifinale la Russia, sconfitta 3-1 dal Brasile nel match decisivo dell'altro girone.
$Chiaretta89$
00lunedì 13 novembre 2006 19:29
ahahah la Russia nn ha scampo!!!!Forza Azzurre!! [SM=x988165]
(Rosy)
00lunedì 13 novembre 2006 21:15
Azzurre, il treno dei desideri
Giornata di trasferimento: a 400 chilometri all'ora su una strada ferrata in giro per il Giappone, in attesa della semifinale con la Russia. La Paggi migliora, ma resta in dubbio
OSAKA (Giappone), 13 novembre 2006 - Tutti assieme sullo Shinkansen, a 400 chilometri all'ora su una strada ferrata portando in giro per il Giappone i propri pensieri. Quasi tutti dopo pochi minuti di viaggio chiudono gli occhi, se la sera prima si è vinto è più facile sognare qualcosa di positivo per le prossime partite, se è andata male, saranno sonni agitati. Il tecnico cubano Calderon parla con il suo presidente federale, Diago, in fondo alla stazione, cercando di sorridere, ma al ritorno a Cuba, dopo l'esclusione dalla zona medaglie è difficile non immaginare un cambio di rotta. Diverso il clima in casa Italia: anche Paola Paggi, infortunatasi alla caviglia destra nel secondo set con il Giappone, sta meglio. Le hanno detto che può camminare, forse non ancora giocare la semifinale con la Russia lontana un giorno e mezzo (all'allenamento del pomeriggio non si vedrà lasciando le compagne in 11 a saggiare per la prima volta il terreno di gioco). Su questo stesso campo si concluse il Mondiale del '98, quando un'altra Italia chiuse quinta alle spalle delle grandi. Adesso che in quel circolo c'è entrata non le basta più essere fra le potenti del mondo, per la seconda volta consecutiva, vuole di più. La finale. "Ci dobbiamo provare" dicono le azzurre.
Dopo tante partite - 9 in 14 giorni - si contano i piccoli infortuni. "Bisogna sottolineare il lavoro di Marco Mencarelli - sottolinea Massimo Barbolini -. Le ragazze sono davvero ben preparate dal punto di vista fisico, chiaro che qualche dolorino qua e là si sente. Ma sarebbe anormale il contrario a questi ritmi, tante partite e un fondo duro come quello del palasport di Nagoya. Da Marco al resto dello staff è stato fatto un grande lavoro". Lo stesso che Gianni Caprara e il suo gruppo hanno cercato di portare nella Russia (che nell'ultima partita non ha potuto schierare la forte Sokolova fermata da un problema alla coscia sinistra è in dubbio per la partita). Mercoledì nella seconda semifinale sarà una sfida già vista tante volte sui nostri campi, Barbolini da una parte, Caprara dall'altra. Questa volta la posta in palio è molto più alta: ci si gioca la finale mondiale. E ci sono altri sogni in ballo.
dal nostro inviato

Gianluca Pasini
(Rosy)
00giovedì 16 novembre 2006 20:34
L'Italia crolla: è solo 4° posto
Dopo uno strepitoso Mondiale, le azzurre cedono sul più bello: sconfitta 3-0 in semifinale con la Russia e netto k.o. (3-0) con la Serbia & Montenegro nella finalina
Anja Spasojevic supera il muro azzurro di Paggi e Lo Bianco. AfpOSAKA (Giappone), 16 novembre 2006 - Sprofondo azzurro. La due giorni di Osaka si chiude con una grande delusione per la nazionale azzurra, ex campione del mondo. Dopo la netta sconfitta (3-0) ieri nella semifinale con la Russia, le azzurre di Massimo Barbolini sbagliano anche la seconda partita consecutiva e chiudono il Mondiale al 4° posto.
Obiettivo minimo centrato (confermarsi nel gotha della pallavolo), ma la delusione nel clan azzurro resta grande per la medaglia che se n'è andata così. Rinieri e compagne hanno sbagliato molto sia nell'atteggiamento che nella tecnica, incapaci di recuperare contro una squadra quadrata, tosta, ma che non è sembrava poi tanto superiore alle azzurre come invece era apparsa la Russia nel giorno precedente.
Fin dal primo set la nazionale italiana ha mostrato segni di sbandamento, sia in ricezione che in attacco. Invece Spasojevic e compagne filavano via veloci nel punteggio, memori anche della netta vittoria ottenuta sulle azzurre nella prima partita del girone, a Nagoya. Mentre la Serbia & Montenegro costruiva punto su punto la prima storica medaglia in campo femminile, le azzurre finivano a turno in panchina. Barbolini le ha provate tutte per cercare di dare una scossa a questa squadra, ma senza riuscirci: contrariamente a quella che è la sua "filosofia" ha infilato una lunga serie di cambi, che però non hanno portato a sensibili cambiamenti di rotta. E' uscita la Piccinini, è uscita la Rinieri e poi a turno Anzanello, Paggi, anche la Togut - grande protagonista del Mondiale 2002, quando venne eletta mvp della manifestazione - ha chiuso la partita per il bronzo in panchina, con un groppo alla gola grosso così.
Come altre volte in passato (non ultima la finale dell'Europeo dell'anno scorso o il quarto di finale olimpico contro Cuba, tanto per citare le delusioni più cocenti e recenti) le azzurre si sogno sciolte. Neppure il 7-2 con cui hanno iniziato il terzo parziale è servito a invertire il senso della partita. I 26 errori punto (oltre un terzo dell'intero bottino serbo) sono un'ancora che tiene in porto tutte ambizioni azzurre. Mentre fa volare la squadra di Terzic.
dal nostro inviatoGian Luca Pasini
ELIPIOVEX
00giovedì 16 novembre 2006 21:20
Sono state brave lo stesso
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