[miniserie] Nassiryia – Per non dimenticare

hanno dovuto?
In onore del dio audience venderebbero anche le loro madri.
e' probabile che un occhio lo butterò

Dato che il marito è un appassionato di film di guerra non credo che nemmeno dovrò chiedere

Sono propro negata con internet! E' da un pò che cercavo notizie su questa mini serie ma non aveva trovato nulla di abbastanza esauriente! Brava Rosy!!! Io lo guarderò sicuramente, mi piace come recitata Bova e poi è un evento particolare per me, non potrei perdermelo!

Daniela

Cosa vuoi... Google può tutto

per affinità

Raoul Bova torna alla fiction . Stasera, su Canale5, l'italiano più amato di Hollywood sarà protagonista di 'Nassiriya', due episodi tv per raccontare la storia degli attentati contro le truppe italiane in Iraq. Al fianco di Raoul, Claudia Pandolfi, che all'anteprima romana della mini-serie televisiva si è presentata con il figlio, ancora piccolissimo.

E moltissimi personaggi noti non hanno voluto mancare l'appuntamento mondano. Ad applaudire Bova e i suoi compagni c'erano anche Cristina Chiabotto con il suo Fabio Fulco, Alba Parietti con il compagno Giuseppe, Sergio Assisi, Romina Mondello e Piersilvio Berlusconi. Tutte le foto di Raoul e i suoi ospiti su GossipNews.


Edoardo Rossi, GossipNews (Gossip.it)

NASSIRYIA
per non dimenticare

La Pace non inizia alla fine di una guerra …
Questo è il senso della missione degli italiani in Iraq. Una pace fatta di bombe e di attentati, con la guerra che cambia volto a se stessa e al nemico. E dove tutti diventano potenziali avversari.
Questo racconta “Prima della Fine”. Non è solo la vicenda che si conclude con l’attentato di Nassiriya alla Base Maestrale. Perché non è una storia di morte e distruzione. E’ una storia di vita, invece.
Gli ultimi mesi di un gruppo di Carabinieri, il loro sguardo disilluso sulle traversie di un popolo in cerca di una nuova identità democratica. Questi uomini che concretamente, ed anche al di là del proprio mandato, cercano di lasciare un segno evidente della loro presenza. E ci riescono. Senza imporre la propria cultura, ma cercando di conoscere e preservare quella degli altri. Portando aiuto nelle cose quotidiane, a contatto con la gente. Attraverso piccoli gesti di pace, come il portare l’acqua e l’adoperarsi per rendere più vivibile la condizione di un popolo liberato dal proprio tiranno ma che ancora non sa maneggiare il dono prezioso della propria libertà
I più grandi eserciti del mondo - quelli statunitense e britannico - non contemplano al loro interno la figura delle Forze di Pace. E’ una creazione tutta italiana, che ha reso spesso la nostra presenza invocata ed elogiata nelle zone di crisi del mondo. Il merito è di questi uomini con la divisa. Gente che non cerca facili eroismi, ma che vuole far bene il proprio lavoro e, alla fine, tornare a casa.
I nostri personaggi non sono i diciannove morti della strage. Raccontarli tutti sarebbe stato impossibile, sceglierne solo alcuni sarebbe stato irrispettoso. Ma in ognuna delle storie del film c’è un pezzetto della vita di quegli uomini che si sono sacrificati in Iraq. Frammenti di esistenze che una bomba sleale ha sparso nell’aria, nella polvere del deserto, insieme al sangue e alla carne. Rimettere insieme questi pezzi, dar loro nuovamente forma, voce e calore: questo è stato il nostro compito. Perché di tutta questa storia non rimanesse solo un buco nero nel terreno. Abbiamo preso questi nomi, queste storie. E le abbiamo riportate a casa…

Sinossi
Un gruppo di carabinieri viene mandato a Nassiriya per svolgere un’azione di peace keeping. La squadra opera per rimettere in sesto la caserma, organizzare l’addestramento della polizia locale e presidiare al regolare svolgimento delle prime elezioni. Appena si intravedono i primi risultati, si sparge la voce di un licenziamento massiccio dei dipendenti pubblici e il nuovo sindaco chiede l’intervento dei carabinieri mentre dilaga un’epidemia di tifo. Finalmente arriva il giorno del rientro. La mattina della partenza invece del camion con il nuovo convoglio arriverà un camion pieno di tritolo che seminerà la morte.

Voi lo avete visto?
Beh io devo dire che sono rimasta a dir poco affascinata! la bravura di Bova è indescrivibile, insieme a quella di tutti gli altri attori. Non so dirvi se effettivamente abbiano fatto tutto quello decsritto, ma credo che questa mini fiction possa renedere davvero l'idea dello spirito che porta alcuni militari a partire. Non posso negare che guardare questa puntata mi ha portato alla memoria brutti ricordi, ed in alcune scene mi sono venuti i brividi! Io credo che sia un buon prodotto, ben fatto. Gli attori sono espressivi, ti trasmettono le emozioni come le stessi provando tu. Ma come ben sapete, il mio giudizio è un pò (tanto) di parte. Come è sembrato, a chi lo ha visto?

Daniela

Non abbiamo visto l'inizio, ma il marito ha cambiato subito canale perché per entrambi sembrava un po' troppo riflessivo...

Ho visto la prima puntata ieri, mi sono commossa nel guardare quanto questi ragazzi abbiano fatto per questa gente e sapere quello che poi gli è successo mi fa venire i brividi.

E' finita. Il titolo diceva "per non dimenticare" ma in fondo quello che ci rimane è solo il ricordo che potrebbe sbiadirsi con il passare degli eventi. Ho pianto questa sera, guardando quelle immagini ho pianto come non facevo da tanto, forse come non facevo da quel 12 novembre 2003. Non mi importa sapere perché quegli uomini fossero li, perché si trovassero in quella base militare. Non mi interessa sapere se erano i soldi o la voglia di aiutare quella gente a spingerli. Non mi interessa. So solo che hanno perso la vita nel nome del tricolore, sotto una grande fiamma che arderà in eterno nei loro cuori, ed in quelli dei loro cari. Lo so, sto andando off topic ma sono i miei pensieri, le mie emozioni a far muovere le mie dita sulla tastiera.
a tutti gli attori, Raul Bova in testa, al regista, allo sceneggiatore che mi hanno regalato un'emozione vera. Una grande commozione. Mi auguro davvero che nessuno dimentichi mai i loro nomi, i loro volti ma soprattutto la loro missione.
Angeli in divisa, grazie dal profondo del cuore. NEI SECOLI FEDELI

Daniela

Mi dicevano i miei colleghi che hanno ascoltato i dibattiti post fiction che invece lo stato ha dimenticato i parenti. Ancora non hanno ricevuto i risarcimenti dovuti.
Spero che questa vergogna venga sanata presto