ELIPIOVEX
00mercoledì 2 agosto 2006 17:12
LONDRA (Reuters) - Il Milan è stato ammesso dall'Uefa ai preliminari di Champions League. Lo ha annunciato la Uefa, dopo la decisione del comitato d'emergenza.
I rossoneri affronteranno la squadra vincente tra gli irlandesi di Cork City o i serbi della Stella Rossa Belgrado nel terzo turno dei preliminari la prossima settimana.
L'avvocato Leandro Cantamessa, legale dei rossoneri, ha definito al telefono il verdetto Uefa una sentenza "positiva". "Non è una decisione tecnica, è stata presa non da un organismo giuridico ma da un organismo amministrativo, e si vede. Comunque, se nella vita è importante il risultato, allora va bene", ha aggiunto.
Alla domanda se ci fosse un margine di rischio, o se il via libera fosse in realtà scontato, l'avvocato Cantamessa ha risposto che "nessuna controversia è scontata. Certo da un punto di vista giuridico non c'era nessun possibile argomento contrario".
Sulle pressioni che secondo i media italiani avrebbe fatto la Federcalcio francese sull'Uefa per estromettere il Milan e sostituirlo con il Lens, il legale ha detto: "Sì, l'ho letto anch'io sui giornali, ma non potrei aggiungere altro".
Il 27 luglio scorso l'organo di governo del calcio europeo aveva ammesso il club con riserva, a due giorni dalla sentenza d'appello sullo scandalo calcio che ha penalizzato il Milan di 30 punti per la stagione 2005/06 portandolo così al terzo posto valido per la qualificazione ai preliminari.
Sul suo sito, il Milan scrive che la squadra è stata "ufficialmente" ammessa alla Champions League 2006/2007. Al momento non ci sono commenti da parte della Figc.
gattadany
00mercoledì 2 agosto 2006 17:23
Ma guarda?!? Proprio non me lo aspettavo...
Daniela
[Modificato da gattadany 02/08/2006 17.23]
(Rosy)
00mercoledì 2 agosto 2006 17:23
E che deve commentare la FIGC? Visto come ha trattato il caso Zidane-Materazzi è meglio che se ne stia zitta, potrebbe fare più danni!
ELIPIOVEX
00mercoledì 2 agosto 2006 17:25
Secondo me il Milan può solo stare contento e la Federazione starsene cheta e zitta.