Chiesa di Shakespeare si sgretola

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(Rosy)
00mercoledì 3 gennaio 2007 16:25

Gb, appello per salvare il monumento
Shakespeare è inquieto nella sua bara. La chiesa di Stradford-upon-Avon, dove è stato battezzato e sepolto il più grande drammaturgo della storia si sta inesorabilmente sgretolando e per salvarla serve un milione e mezzo di euro. l'allarme arriva dall'associazione "Amici della chiesa di Shakespeare", che ha lanciato un appello per salvare la torre, la guglia e parte del tetto della chiesa.


Shakespeare nacque a Stradford-upon-Avon, il paese nella contea del Warwickshire, il 26 aprile 1564 e morì il 23 aprile 1616. Già nel 2004 era stata dichiarata in pericolo per colpa di insetti che la stavano lentamente divorando nelle parti lignee. Anche l'umidità è una costante minaccia per la chiesa, visitata da migliaia di persone provenienti da
tutto il mondo. Un autentico luogo di culto letterario.

Gli "Amici della chiesa di Shakespeare" lanciano la raccolta-fondi intitolata "Salvate la nostra guglia", con l'obiettivo di raggiungere 300.000 euro, ma si pensa già ai prossimi lavori, che interesseranno le finestre e la muratura in pietra dell'abbazia
(Rosy)
00mercoledì 3 gennaio 2007 16:27
Questo è il sito degli "Amici di Shakespeare" dove si racolgono i fondi.

Ma non saranno state tutti le maledizioni degli studenti di letteratura inglese a far sgretoalre la chiesa? [SM=x988247]
ELIPIOVEX
00mercoledì 3 gennaio 2007 17:38
ho paura di sì...
Cate.46
00mercoledì 3 gennaio 2007 18:19
Re:

Scritto da: (Rosy) 03/01/2007 16.27
Questo è il sito degli "Amici di Shakespeare" dove si racolgono i fondi.

Ma non saranno state tutti le maledizioni degli studenti di letteratura inglese a far sgretoalre la chiesa? [SM=x988247]



ehm.. mi sento presa in causa.. no, non ho mai maledetto shakespeare! gli autori di quest'anno sono molto più difficili da memorizzare, studiare le tragedie di shakespeare è stato tutto sommato dilettevole, le trame non sono così complicate. ho lanciato qualche maledizione, in questi giorni, alle sorelle Bronte, in particolare alla carissima Emily, che ha avuto la brillante idea di inserire mille narrazioni nella narrazione per fondere i neuroni di noi poveri studenti [SM=x988283]
Sibi83
00mercoledì 3 gennaio 2007 19:34
Molto peggio studiare delle sorelle Bronte il femminismo che ripercorre le loro opere, e i personaggi o meglio cosa ne pensava la woolf... natuarlmente in lingua inglese!
Faticaccia, ma molto bello!!! No a dire la verità non mi ero nemmeno sbattuta più di tanto...
ELIPIOVEX
00mercoledì 3 gennaio 2007 22:16
io per fortuna ho fatto un indirizzo tecnico e la letteratura inglese l'abbiamo studiata solo come corollario al programma (tra l'altro molto più interessante del programma di letteratura italiana)
Cate.46
00giovedì 4 gennaio 2007 12:18
avete ragione.. ma sapete com'è, quando c'è l'obbligo dello studio è più difficile apprezzarle!
ELIPIOVEX
00giovedì 4 gennaio 2007 13:50
Ti do ragione: ora che posso approfondire le cose che mi piacciono di più mi metto a studiare anche senza sforzo. Perché sono gli argomenti che scegli e non hai più l'incubo dell'interrogazione
(Rosy)
00lunedì 8 gennaio 2007 21:25
Shakespeare fa bene al cervello
Sapere o non sapere: questo il problema
Volete allenare il vostro cervello? Ora si può, per merito dell'"effetto Shakespeare". E' meno conosciuto del celebre '"effetto Mozart, secondo il quale la musica del grande Wolfgang Amadeus, e solo la sua, avrebbe il merito di accrescere le capacità intelettive, ma l'influsso delle opere del drammaturgo britannico porterebbe a picchi improvvisi di attività nelle funzioni cerebrali. La notizia arriva da un gruppo di ricerca dell'università di Liverpool.


L'"impennata di intelligenza" pare sia dovuta ad una tecnica linguistica usata da Shakespeare e definita "spostamento funzionale". Esso consiste nel dare a un nome le funzioni di un verbo. I ricercatori hanno spiegato che questo processo causa un picco improvviso nell'attività cerebrale: il cervello infatti comprende il significato di una parola prima ancora di capirne la funzione all'interno della frase.

Lo "spostamento" inoltre spinge il cervello a lavorare a ritroso per comprendere il significato dei periodi. ''Il cervello reagisce come quando deve comporre un puzzle'', ha osservato Philip Davis, dell'università di Liverpool. In pratica", ha proseguito l'esperto, "inserendo nelle frasi parole apparentemente fuori dal contesto, Shakespeare sorprende il cervello".

E l'apporto shakespeariano alla nostra intelligenza è comprovato. Utilizzando la risonanza magnetica e l'elettroencefalogramma, i ricercatori hanno monitorato l'attività cerebrale di 20 persone durante la lettura di brani selezionati dalle opere di Shakespeare. Entrambi gli esami hanno mostrato che l'attività cerebrale presentava dei picchi quando i lettori si trovavano di fronte alla tecnica dello spostamento funzionale. Il passo successivo, hanno concluso i ricercatori, sarà utilizzare ulteriori esami per comprendere quali zone del cervello siano maggiormente coinvolte durante la lettura di Shakespeare.


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