Omero, Iliade - Alessandro Baricco
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Leggere che passione
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Il Grande Archivio ovvero "piccoli lettori crescono...."
°°Jen Lindley°°
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mercoledì 26 settembre 2007 22:11
Omero, Iliade
Alessandro Baricco
Trama: Baricco rilegge (e riscrive) l'Iliade per portarla sulla scena teatrale. L'autore, mantenendo il testo originale sulla base della traduzione di Maria Grazia Ciani, semplifica la prosa e riorganizza il testo in ventuno monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e ad un aedo che racconta, in chiusura, l'assedio e la caduta di Troia. Al contempo, esclude dal racconto gli dei perché lontani dalla sensibilità moderna e si concentra sulla rappresentazione degli eroi nella loro umanità e grandezza. Figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata, intorno alle navi nere; campioni nel combattere che, stremati da dieci anni di guerra, trasmettono, sorprendente a dirsi, un amore ostinato per la pace. Questa è la chiave di lettura di Baricco: la scoperta, nell'Iliade, che è poema di guerra, di un'umanità in cerca di tregua come traspare dalle assemblee dei Greci in cui i principi parlano di strategie e, parlando, rimandano il combattimento. Gli stessi guerrieri che uccidono, spietati, sul campo di battaglia, affamati di morte e di vittoria, desiderano in cuor loro di fare ritornare a casa, piangere i propri morti, ritrovare le proprie spose protagoniste, anch'esse, per quanto minori, del poema. Ed è proprio la voce femminile, secondo Baricco, che, sfumata, incarna l'ipotesi di una civiltà alternativa, libera dal dovere della guerra. Ed anche lo stesso Achille, il più forte e più feroce degli Achei, incarnazione sovrumana della guerra, pronuncia, davanti all'ambasceria mandatagli da Agamennone, un violento grido di pace:"Niente, per me, vale la vita: non i tesori che la città di Ilio fiorente possedeva prima, in tempo di pace, prima che giungessero i figli dei Danai; non le ricchezze che, dietro la soglia di pietra, racchiude il tempio di Apollo signore dei dardi, a Pito rocciosa; si possono rubare buoi, e pecore pingui, si possono acquistare tripodi e cavalli dalle fulve criniere; ma la vita dell'uomo non ritorna indietro, non si può rapire o riprendere, quando ha passato la barriera dei denti". L'adattamento di Baricco avvicina i versi immortali di Omero al lettore moderno, grazie al riuscitissimo espediente del racconto soggettivo che nulla toglie all'originale, ma permette una maggiore immedesimazione ed un forte coinvolgimento emotivo.
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