Tragico Catania-Palermo-Ucciso un poliziotto

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(Rosy)
00venerdì 2 febbraio 2007 22:23
Tragico Catania-Palermo
Ucciso un poliziotto
E' morto un ispettore capo di 38 anni della mobile di Catania, colpito al viso da una bomba carta durante gli scontri tra tifosi. Grave un altro agente. Più di 100 i feriti. Sabato e domenica tutto il calcio sospeso

CATANIA, 2 febbraio 2007 - Catania-Palermo, il derby siciliano anticipo della 22ª giornata di A finito 1-2, scrive un nuovo capitolo nero del calcio italiano. Un agente del reparto mobile della Questura di Catania è morto durante scontri tra forze dell'ordine e tifosi del Catania durante il derby con il Palermo. L'agente sarebbe stato colpito al viso da una bomba carta. Secondo le ultime notizie un altro poliziotto versa in gravissime condizioni.
La vittima era l'ispettore capo Filippo Raciti di 38 anni. Il decesso dell'agente è stato confermato anche da fonti giudiziarie, la Procura di Catania ha infatti aperto un fascicolo sull'accaduto. Secondo quanto si è appreso, lo scontro sarebbe avvenuto fuori dallo stadio mentre i tifosi del Palermo entravano al Massimino. Le forze dell'ordine si sarebbero frapposte tra gruppi di ultras. L'agente è stato trasferito d'urgenza nell'ospedale Garibaldi, dove le sue condizioni sono sembrate immediatamente gravi. Incredibile il bilancio. Sarebbero più di 100 i feriti ricoverati al Garibaldi, nessuno in pericolo di vita. L'ospedale ha dichiarato lo stato d'emergenza. Intanto il commissario straordinario della Federcalcio, Luca Pancalli, dopo un vertice ha disposto il blocco di tutti i campionati. Pieno il sostegno da parte del Coni alla Figc. È quanto ha assicurato il numero uno dello sport italiano, Gianni Petrucci.
Dettaglio paradossale e aggiacciante, la partita (accadrà anche per le altre gare) era stata preceduta da un minuto di silenzio per ricordare la figura di Ermanno Licursi, dirigente della Sammartinese, morto sabato scorso dopo una rissa allo stadio di Luzzi, al termine della partita con la Cancellese (Terza categoria).
SOTTO CHOC - "Mi dicono che un poliziotto è morto, parlare di calcio è perfettamente inutile. Con questo ho finito, esco dal mondo del calcio". Lo ha detto ai microfoni di Sky Sport l'a.d. del Catania, Pietro Lo Monaco. "Non mi riconosco in tutto questo - ha aggiunto - Ho amato intensamente il calcio ma così mi sembra assurdo".
"NON PUO' DURARE" - "Sono molto deluso, non si può andare avanti così". Il tecnico del Palermo, Francesco Guidolin, commenta così. "Noi non sapevamo niente - spiega Guidolin -, eravamo in attesa di notizie, siamo rientrati perché non si riusciva più a respirare. Se non ci mettiamo in testa che il calcio è uno sport, non si respira più nel mondo del calcio. Quello che è successo stasera offende lo sport e una città bella e civile come Catania. Non può durare così. Se non recuperiamo certi valori, non può durare".
"Perdere o vincere cosa poteva cambiare - prosegue il tecnico rosanero -, cosa poteva cambiare per una giornata così nefasta per lo sport. Sono soddisfatto fino all'1 a 0 quando si giocava. Abbiamo vinto alla fine, ci soddisfa perché siamo uomini di sport e facciamo questo per lavoro ma se guardiamo indietro arriva dentro di noi una tristezza incredibile. Abbiamo anche pensato di non giocare più, ne ho parlato con i miei dirigenti, ma io sono l'allenatore del Palermo e non posso prendere certe decisioni. Comunque - conclude - il punto è che non bisogna arrivare a queste situazioni".
Gasport
(Rosy)
00venerdì 2 febbraio 2007 22:27
La decisione è stata presa durante un vertice straordinario in Federcalcio
Stop ai campionati di calcio
Luca Pancalli, commissario straordinario della Figc: «Basta, fermo tutto»


ROMA - Dopo gli incidenti di Catania costati la vita a unispettore di polizia scatta lo stop ai campionati di calcio. La decisione è stata presa durante un vertice straordinario in Federcalcio. La decisione era stata anticipata da Luca Pancalli, commissario straordinario della Figc: «Voglio fermare tutto, mi manca una sola telefonata ma la decisione è questa. Io adesso fermo tutto».
(Rosy)
00venerdì 2 febbraio 2007 23:41
Annullati anche tutti gli impegni della Nazionale di qualunque categoria.
ELIPIOVEX
00sabato 3 febbraio 2007 16:05
Stavolta l'hanno fatta grossa
(Rosy)
00sabato 3 febbraio 2007 16:22
Questo è il comunicato ufficiale della FIGC
FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
00198 ROMA - VIA GREGORIO ALLEGRI, 14
CASELLA POSTALE 245O
COMUNICATO UFFICIALE N. 63
Il Commissario Straordinario
- Preso atto dei gravi incidenti avvenuti in occasione della gara Catania / Palermo del 02.02.2007,
che hanno coinvolto tifosi e forze dell’ordine, culminati con il tragico evento della morte di un
Agente di Polizia;
- ritenuto che il calcio italiano non può rimanere insensibile al sempre più frequente ripetersi di
ingiustificati atti di violenza;
- sentiti i Vice Commissari e i Presidenti delle Componenti federali
d e l i b e r a
di disporre la sospensione di tutta l’attività calcistica, fino a nuova determinazione.
PUBBLICATO IN ROMA IL 3 FEBBRAIO 2007
IL SEGRETARIO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Antonio Di Sebastiano Luca Pancalli
ELIPIOVEX
00sabato 3 febbraio 2007 20:15
Su Studio Aperto ma anche sul TG5 hanno fatto vedere le scritte sui muri e su internet contro gli agenti di polizia.
A questo punto il campionato dovrebbe finire qua per me.
ELIPIOVEX
00sabato 3 febbraio 2007 21:08
Dal corriere.it 10 proposte per salvare il calcio
Dieci modeste proposte per salvare il calcio
Occorre togliere polizia e carabinieri dallo stadio, abolire i treni speciali dei tifosi, chiudere i programmi tv rissosi


MILANO - Modeste proposte dopo l'ultimo indecente (e prevedibile) spettacolo offerto dal calcio italiano:
1) Togliere la polizia e i carabinieri dagli stadi. Ci pensino le società di calcio, a garantire la sicurezza. Le forze dell'ordine hanno di meglio da fare.
2) Abolire treni speciali, colonne blindate verso gli stadi etc... Provate a salire su un treno Milano-Bologna, un giorno qualunque: insultate il personale, spaccate i vetri e urinate sui sedili. Vedrete cosa vi succede.
3) Chiedere ai calciatori una presa di posizione netta contro gli ultras e le loro intimidazioni. Silenzio, omissioni e divagazioni saranno considerati complicità.
4) Punire con una multa di 30.000 (trentamila euro) i dirigenti che si lamentano che gli stadi si svuotano. Chi dà la colpa alla TV dovrà pagare una sovratassa del 20%. Chi sostiene che la violenza "è colpa del malessere nella società italiana", oltre alla multa, verrà costretto al silenzio fino al 2 febbraio 2012 (quinto anniversario della Vergogna di Catania).
5) Chiedere ai dirigenti federali che hanno dominato gli ultimi vent'anni di dedicarsi ad altro (pesca, scacchi, lettura di classici orientali).
6) Chiudere automaticamente un programma televisivo appena gli schiamazzi superano un certo livello. Punire con la pubblicazione in volume i commenti incoscienti di certi colleghi (a futura memoria).
7) Gli stadi italiani verranno ceduti alle società a condizione di favore. Le società, con l'aiuto del CONI, si impegnano a rinnovarli, rendendoli gradevoli e sicuri. I calciatori contribuiranno col 15% del proprio reddito 2007-2008 a questa operazione di rinnovamento del calcio italiano.
[SM=g27989] I comportamenti criminali fuori e dentro gli stadi verranno giudicati e puniti secondo il codice penale. Basta insulti, minacce e lancio di oggetti. Basta cori aggressivi e slogan violenti. Basta simboli razzisti. Il telecronista che definirà "bella coreagrafia" il lancio di razzi e fumogeni verrà imbarcato su un peschereccio per due settimane.
9) Gli esagitati verranno identificati (le telecamere con teleobiettivo sono state inventate), i violenti saranno processati e puniti (non occorrono leggi speciali. Bastano quelle normali). Pene: non più il ridicolo divieto di andare allo stadio durante le partite, ma lavori socialmente utili (pulizia delle gradinate, cancellazione di scritte sui muri etc...).
10) Tutti gli intellettuali che hanno descritto la "guerra tra tifosi" come un fenomeno vitale e letterario si impegnano a passare una domenica dentro un cellulare della polizia, insieme a dieci ragazzi spaventati in divisa, e racconteranno le loro eccitanti esperienze.
Beppe Severgnini
03 febbraio 2007

[Modificato da ELIPIOVEX 03/02/2007 21.15]

ELIPIOVEX
00domenica 4 febbraio 2007 12:53
Probabile stop del campionato fino al 17 febbraio

04 02 2007
E' in corso a Roma la giunta straordinaria del Coni al termine della quale dovrebbero esserci delle novità circa la ripresa del campionato e le misure anti-violenza. Pare che i campionati riprenderanno il week end del 17-18 febbraio a partire dalla 22^ giornata, ovvero con Inter-Roma in posticipo.
ELIPIOVEX
00domenica 4 febbraio 2007 13:01
Come il calcio inglese sconfisse gli uligans
ROMA– Fermare la violenza negli stadi si può. Lo dimostra la ricetta applicata dagli inglesi contro il fenomeno degli hooligans. Dopo i drammatici fatti dell’Heysel (1985) – che portarono al bando europeo delle squadre inglesi per cinque anni – e dell’Hilsborough di Sheffield (1989), dove morirono 96 tifosi del Liverpool, il governo inglese riuscì a trovare le contromisure adeguate per combattere la piaga degli hooligans, riportando sugli spalti il pubblico, specie i ceti medio-alti della popolazione che avevano abbandonato il calcio per sport più nobili e sicuri come il cricket.
Questo, unito alle sterline del magnate di origine australiana Murdoch – proprietario del colosso televisivo a pagamento Sky – creò le basi per il fenomeno Premier League che, ancor oggi, a distanza di quasi dieci anni, rimane un modello. Parte di queste notevoli risorse televisive, unitamente ad appositi fondi stanziati dal Governo, sono stati poi utilizzati dai club – in ottemperanza alle direttive del «Taylor Report» (1990) – per rammodernare i propri stadi.

Il Taylor Report è stato lo strumento fondamentale nella lotta alla violenza in Inghilterra. Si tratta, in sostanza, di un’indagine/ricerca condotta – in seguito alla tragedia dell’Hilsborough e per conto del Governo – da Lord Justice Taylor.
L'indagine contiene tutta una serie di suggerimenti e di «raccomandazioni» ritenuti necessari per contrastare i ripetuti fenomeni di violenza dei tifosi inglesi.
Si basa su quattro linee guida: 1) Reinventare la comunità: lo stadio come spazio pubblico; 2) Riscoprire lo spettacolo: tutto può essere spettacolo, non solo l’evento partita; 3) Parlare ai tifosi come clienti: attenzione alla loro customer satisfaction; 4) Schedare i tifosi: introduzione della carta d’identità per i frequentatori degli stadi (misura mai applicata).

C'e da ricordare che nella realtà anglosassone, gli impianti sono di proprietà diretta dei club che provvedono alle spese di manutenzione ma, al contempo, possono sfruttarli per ogni genere di iniziative economiche, non ultime le speculazioni edilizie. Gli impianti sono facilmente raggiungibili, essendo situati in centro città, e con un’ottima visuale, essendo sprovvisti della pista di atletica.
Insomma, il metodo adottato dagli inglesi per arginare gli episodi di violenza riportando la gente negli stadi è stato proprio la completa ristrutturazione degli impianti, con l'eliminazione delle barriere tra il campo di gioco e la tribuna, i seggiolini in tutti i settori, la capienza di almeno 20mila posti e possibilmente dotati di box privati, uso di telecamere a circuito chiuso (metodo «Mandrake», particolare sistema di controllo con telecamera antiteppisti che permette di individuare, da un’immagine generale, una persona fra migliaia); la presa di coscienza dei tifosi dopo il bando europeo; responsabilizzazione delle società a cui è stata affidata la sorveglianza all’interno degli impianti. Presenza di stewards privati (pagati dai club) in collegamento via radio con la polizia presente solo all’esterno degli impianti; divieto per le società di intrattenere rapporti con i propri tifosi, fatta eccezione per la collaborazione finalizzata a prevenire possibili incidenti; creazione di una squadra speciale di sorveglianza nazionale anti-hooligans: la National Football Intelligence Unit costituita da Scotland Yard nel 1989. Un agente è affidato a ognuna delle 92 società professionistiche e si occupa – viaggiando sempre al seguito della tifoseria – della schedatura dei tifosi violenti e di azioni di infiltrazione. Con questo sistema è stato possibile schedare, in un’apposita banca dati, circa 7.000 tifosi. Sistema «Crimistoppers» (in dieci anni ha permesso la cattura di oltre 15 mila ultras) ideato da un gruppo di privati: esiste un numero verde a cui si può telefonare (media di circa 200 al giorno) per segnalare episodi, persone sospette e/o situazioni pericolose. Le denunce sono rigorosamente anonime così come la ricompensa ai cittadini che permettono la cattura degli eventuali teppisti.

Oltre al Taylor Report, e alla legge che impedisce la vendita di biglietti attraverso agenti non autorizzati, ci sono altre fondamentali leggi come lo Sporting Event Act (1985) che vieta l’introduzione degli alcolici negli stadi; il Pubblic Order Act (1986) grazie al quale si considera reato comportarsi alle partite in modo «allarmante», anche se non violento, e si concede ai magistrati il potere di impedire l'accesso negli stadi a singoli tifosi «violenti» che devono presentarsi ai rispettivi comandi di polizia in occasione delle partite; il Football Offences Act (1991) che permette alla polizia di arrestare e far processare per direttissima i tifosi anche solo per violenza verbale (linguaggio osceno e cori razzisti). Questa opera di sensibilizzazione e prevenzione ha provocato un sensibile aumento delle presenze allo stadio nonostante il fortissimo incremento nel costo dei biglietti.

3/2/2007

(Rosy)
00domenica 4 febbraio 2007 17:19
Questo fa molto preoccupare
Ultrà shock: "Fa parte del gioco"
"Forze dell'ordine non ci rispettano"


La morte dell'agente di polizia Filippo Raciti a Catania ha scioccato tutta l'Italia, anche se qualcuno si ritiene contento per ciò che è avvenuto. Due ultras, uno di Milano e uno di Napoli, spiegano crudelmente come si vive all'interno delle curve: "La polizia è il nemico" ammette il primo alla Gazzetta dello Sport. Per il secondo "morire allo stadio fa parte del gioco, le forze dell'ordine non ci rispettano".

Il calcio italiano si è fermato. Era necessario dopo i tragici fatti di Catania, anche per rendere omaggio all'agente di polizia ucciso durante gli scontri avvenuti fuori dallo stadio Massimino. In attesa di sapere quali saranno le decisioni del governo e delle istituzioni dello sport sulla ripresa dell'attività ci si chiede perchè tutto questo sia avvenuto, perchè non si sia fatto nulla per evitarlo e soprattutto come si vive da parte degli ultras questo momento. La maggior parte dei tifosi, attraverso i forum in rete, ha mostrato tutto il proprio dispiacere mentre qualcuno ha confermato tutta la sua insofferenza per la sospensione del campionato più che per la morte del Raciti. E' il caso di due ultrà che, intervistati dalla Gazzetta dello Sport, hanno rilasciato dichiarazioni quanto meno incredibili sul rapporto con la polizia e su come si vive il calcio, la domenica, le perquisizioni e i possibili pericoli.

Il 'tifoso' della Curva Nord di Milano ammette che la polizia è il loro nemico: "Dovrebbero mandare gente che sa mediare - spiega - invece ho visto i ragazzi presi a manganellate perchè fumavano una canna. Ho l'impressione che a Catania la follia fosse prevista. Ricordo quando Dida fu colpito a S.Siro, era tutto deciso da tempo. I controlli? Le ragazze riescono a portare alcuni oggetti perchè subiscono meno verifiche. I petardi, invece, vengono tenuti allo stadio ben custoditi. Se c'è gente armata? Non tanti, hanno i coltelli". L'ultrà di Napoli va oltre: "Sono piuttosto contento che sia morto, mi dispiace che abbiano bloccato il campionato. Sto male senza calcio. I poliziotti? Loro ci tartassano e ci picchiano. Ci ritengono belve e ci trattano come animali, ma non lo siamo". E sui rischi derivanti dalle leggi in vigore? "Rischiamo poco - ammette - ho avuto molte diffide ma i problemi sono altri. I petardi? Si nascondono bene, anche nel culo...".
ELIPIOVEX
00domenica 4 febbraio 2007 21:06
Gli inquirenti sono convinti che sia stato omicidio premeditato.
Il poliziotto aveva testimoniato contro degli ultras, praticamente un regolamento di conti.
Assolutamente vergognoso
(Rosy)
00domenica 4 febbraio 2007 21:08
La cosa non mi meraviglierebbe affatto.

La guerra non è tra tifoserie, è contro le forze dell'ordine, coperta dalle squadre e dalle leggi ridicole che girano intorno al calcio.
ELIPIOVEX
00domenica 4 febbraio 2007 21:09
Esatto, sono delinquenti e come tali dovrebbero essere trattati. Non perché sono tifosi possono essere autorizzati a commettere reati
(Rosy)
00lunedì 5 febbraio 2007 15:35
Se questi sono gli uomini al comando del calcio...
Matarrese: "Morti parte del sistema"
Il Coni si dissocia: "Siamo indignati"
Il comitato olimpico prende le distanze dalle affermazioni del presidente della Lega a Radio Capital: "Sconcerto ed indignazione per i contenuti gravemente offensivi". Matarrese ora rischia il deferimento

ROMA, 5 febbraio 2007 - "Il Comitato olimpico nazionale italiano, a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Lega nazionale professionisti, Antonio Matarrese, e riportate questa mattina da un quotidiano, nell'esprimere sconcerto e indignazione per i contenuti gravemente offensivi, prende le immediate distanze dai concetti espressi, rinnovando alla famiglia Raciti i sentimenti del più profondo cordoglio a nome dello sport italiano". Lo ha comunicato il Coni, rispondendo alle dichiarazioni di Matarrese che in un'intervista a Radio Capital ripresa da Repubblica aveva detto: "Il calcio non può chiudere, i morti sono parte del sistema. La Fiat per rilanciarsi non si è certo fermata... Noi - spiega Matarrese - siamo addolorati, ma lo spettacolo deve continuare. La Fiat non è che per rilanciarsi ha dovuto fermare le macchine. Ecco, noi vogliamo copiare il rilancio che ha avuto Fiat. I morti del sistema calcistico purtroppo fanno parte di questo grandissimo movimento che le forze dell'ordine ancora non riescono a controllare".
Il calcio quanto dovrebbe stare chiuso? "Il calcio - conclude Matarrese - non si deve mai chiudere. È la regola principale: questa è una industria che paga i suoi prezzi. Si può pensare che un'industria chiuda i suoi impianti e poi li riapra chissà quando?".
Il Presidente della Lega rischia adesso il deferimento per violazione degli articoli 5 e 7 del Codice di comportamento sportivo. L'articolo 5 recita, infatti, che "i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo non devono adottare comportamenti o rilasciare dichiarazioni che in qualche modo determino o incitino alla violenza o ne costituiscano apologia". L'articolo 7, invece, recita che "i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo non devono esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell'immagine o della dignità personale di altre persone o di organismi operanti nell'ambito dell'ordinamento sportivo".
Il presidente della Lega Nazionale Professionisti, Antonio Matarrese, ha intanto confermato la convocazione del Consiglio per domani mattina alle 11 all'Hilton Airport di Roma-Fiumicino. A seguire ha previsto un incontro con i rappresentanti delle società di serie A e B.
gasport
gattadany
00lunedì 5 febbraio 2007 16:17
Ho deciso di non esprimere il mio pensiero su questo episodio. Non riesco a trovare parole educate ed abbastanza neutrali per discuterne. Participo solo al dolore della famiglia, esprimendo la mia più completa solidarietà a tutte le forze di polizia che operano sul nostro territorio. So che queste frasi vanno oltre l'argomento del topic ma ci ho provato per ben 4 volte ma non riesco davvero ad esprimere un'opinione senza che la rabbia trapeli dalle parole.
[SM=x988207]

Daniela
ELIPIOVEX
00lunedì 5 febbraio 2007 21:05
Provare rabbia è giusto, è sano. Perché non si può approvare oppure rimanere indifferenti di fronte a queste palesi ingiustizie e schifezze dell'animo umano.
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