SECONDA CLASSIFICATA: LUCE – CHILD_OF_THE_MOON
GRAMMATICA E STILE: 14,5/15 (7,5 Grammatica + 7 Stile)
Sul piano grammaticale la storia è praticamente perfetta. Ho notato una sola sbavatura, ma, come spero di essermi ricordati di scrivere nelle premesse, non sono un giudice fiscale su questo campo e francamente sarebbe stata una macchia immeritata. La storia è scritta bene ed anzi mi rende un po’ invidioso, considerati i tempi ristretti in cui l’hai messa su: nelle mie troverei nuovi errori di distrazione anche dopo settimane di rilettura!
Sulla valutazione in merito allo stile ci ho ragionato un po’.
Di sicuro ho visto una buona padronanza del lessico e tralasciando le preferenze soggettive, che non hanno motivo di essere riportate in una valutazione di stampo oggettivo, hai saputo evocare l’atmosfera lucente che si respira nella parte centrale del testo e il grigio, frutto della tristezza del protagonista, che domina agli estremi del racconto; mi riferisco ovviamente all’inizio e la fine, ma anche nel momento di congiunzione tra le due fasi rappresentato dall’incidente.
Ho apprezzato particolarmente il modo con cui hai lavorato sul testo. Mettere più enfasi su alcuni momenti salienti e altre parti del racconto che, come ritornelli di una canzone, fungono da stacco dando respiro alla narrazione; dimostra che hai pensato e bene al ritmo da imporre al lettore. Hai fatto in modo che la lettura non fosse troppo pesante o priva di momenti di respiro; momenti che, mi permetto di aggiungere, senza i quali la resa dei sentimenti e di alcune situazioni sarebbe stata irrimediabilmente frustrata.
Lo stile che dimostri infatti è fortemente poetico e variegato. Gioca sulla forza motrice delle emozioni e ogni frase si sussegue frenetica nel tentativo di trascinare il lettore in quel turbinio. In sintesi, mira al cuore e non alla mente. Questa storia, sempre che io non venga smentito, vuole essere vissuta e non ragionata. Ed il risultato non posso dire che non sia stato raggiunto.
Tuttavia, mi permetto una critica. Uno stile che corre come il tuo, così variopinto, può funzionare benissimo per poesie e storie brevi, ma più aumenta il numero delle parole, più è possibile che il lettore medio si senta appesantito dall’uso continuo di frasi così lunghe e coordinate. È senza dubbio una nota di pregio, come detto anche sopra, che hai lavorato per evitare di creare dei muri di testo. Vuol dire che ci hai pensato, o che hai già l’esperienza necessaria per sapere che giocare sul ritmo della narrazione è essenziale.
Il mio consiglio è di trasferire la stessa consapevolezza nelle frasi che si susseguono senza andare a capo. Magari potresti lavorare su un uso più frequente di punti, punti e virgola o dei due punti. Non parlo di alterare il tuo stile, che ritengo di buon livello, solo di rendere più fluido il suo scorrere con un uso più efficiente delle altre forme di punteggiatura.
PROMPT: 5/5
Il tema del fidanzamento è senza dubbio presente.
I due protagonisti, che vista l’assenza di nome chiamerò per una facile comprensione Sole e Luna, hanno vissuto infanzie molto difficili, ma a questo dolore sono riusciti ad andare oltre anche, ma soprattutto, sostenendosi a vicenda. La loro storia d’amore è il fulcro che muove la vicenda, nonché la causa scatenante della tristezza di Luna. L’importanza della loro relazione è viscerale per la trama e il prosieguo.
L’altro prompt prevedeva la morte del protagonista e, anche in questo caso, è pienamente presente.
Il personaggio di riferimento è Luna, poiché è su di lui che si concentra il tema del contest. Ciononostante, Sole non può essere considerata un personaggio di ripiego, essendo lei la “Luce” e un punto di vista pienamente partecipativo nelle vicende. I protagonisti dunque sono due, con il solo Luna che sopravvive e subisce gli effetti di un trauma che segnerà per sempre la sua gioventù.
PADRONANZA DEL CONTESTO: 5/15
Sul contesto ci sono alcune valutazioni di cui tenere conto. Sicuramente la storia non è completamente al di fuori della traccia, ma non si può dire nemmeno che la colga.
Mi spiego meglio: il contest prevedeva che il protagonista fosse alla presa con una scadenza, un obiettivo che da apparentemente semplice si trasformasse improvvisamente in una disperata corsa contro il tempo, straziata anche da pressioni che potevano provenire da amici o parenti. La disperazione che volevo descritta non doveva essere tanto esistenziale quanto concreta; in caso di fallimento l’esito poteva essere catastrofico se non irrimediabile. La “luce” che questi doveva inseguire, dunque, non avrebbe dovuto condurlo a una epifania ma al sollievo di non aver fallito. Perché il protagonista doveva essere fallace, e solo un insperato battito d’ali di farfalla da qualche parte nel mondo – per citare il tuo racconto – avrebbe potuto salvarlo in extremis per consegnargli una felicità, appunto, grigia.
Il classico esempio di qualcuno che viene salvato in calcio d’angolo.
Nel tuo racconto non è riscontrabile alcuna scadenza tangibile. Si può tirare in ballo a fatica, prendendo ad esempio il punto di vista di Sole, che Luna stesse perdendo di nuovo il suo treno per vivere appieno la vita. Oltre a questo non si riscontra alcuna scadenza da rispettare, né la disperazione di Luna può essere condotta a un frenetico tentativo di sfuggire al suo dolore: è la morte di una persona cara, una persona che non tornerà mai più e quindi parliamo di un dolore senza limiti di tempo, la fonte della sua afflizione.
Sprofondare in quella spirale di dolore poteva essere sì interpretabile come un evento catastrofico, ma Luna non ha fatto assolutamente nulla per liberarsene e la speranza, che può essere ricondotta a quella foglia, gli ha riconsegnato una consapevolezza, grigia certamente, ma non un sollievo grigio; alla fine di questa storia Luna potrà finalmente ricominciare a vivere pur con un peso nel cuore, ma non dovrà mettersi in discussione per il fatto di aver rischiato di fallire “se non fosse stato per…”. L’errore che lui crede di aver compiuto lasciando la mano di Sole, non può essere considerato tangibile e da correggere, ma soggettivo e dettato dalla sofferenza del momento.
Per quanto il tuo stile riesca a far immedesimare il lettore nel dolore di Luna e forzando l’interpretazione si possano ricondurre alcuni elementi agli estremi richiesti, non è esattamente quello il dolore, la disperazione, sulla quale si richiedeva di scrivere la storia.
La valutazione in questo campo non può che risentire, purtroppo in modo grave, di un’errata valutazione circa le istruzioni del bando.
GRADIMENTO PERSONALE: 4/5
La storia come detto è buona e ho apprezzato particolarmente il modo in cui il ritmo della narrazione è stato gestito. Hai una buona resa e la scelta, molto interessante, di iniziare e chiudere la storia mettendo in luce, e in corsivo, il dolore di Luna, le ha dato quel qualcosa in più.
Mi sarebbe piaciuto vedere implementato il periodo che va dalla perdita di Sole al ritrovamento di quella foglia, scoprire come Luna aveva reagito al dolore anche in una forma più concreta e non solo poetica. Lo spazio dedicato al suo punto di vista, rispetto a Sole, difatti è molto più contenuto e lo trovo un peccato. Mostrare, anche proseguendo l’intensità emotiva per qualche rigo, come questi aveva affrontato la sua disperazione penso che avrebbe arricchito non solo il finale ma anche la parte centrale; avrebbe mostrato più in modo più profondo quanto non solo per Sole, ma anche per Luna, fosse stata importante quella relazione.
Per quanto, e l’ho notato, identificarli come Sole e Luna la dice molto sui loro modi di affrontare il dolore. Lei esplodendo di luce dopo un gesto semplice quanto ispiratore, lui vivendo della luce riflessa di Sole: una luce più grigia rispetto a quella della sua stella. Luna non avrebbe potuto continuare a vivere se non assorbendo quell’ultimo residuo di luce che il suo moto verso l’oscurità fredda dell’universo gli aveva impedito di ricevere.
Un simbolismo, assieme a quello del gesto semplice che accomuna la consegna del lettore al prendersi cura di quella foglia straziata, che ho apprezzato.
TOTALE: 28,5/40