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Commentiamo in diretta (o in differita) Distretto di Polizia

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    ELIPIOVEX
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    00 13/09/2006 21:15
    Così ti piace?



    MICHELA
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    gattadany
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    00 15/09/2006 10:02
    Finalmente Distretto!!!
    Avevo gente a casa quella sera e non sono stata attentissima, però dico qualcosa lo stesso!
    Mi ispira la nuova ispettrice, sembra divertente ed un pò matta!
    Ho trovato originale il modo in cui gli autori hanno fatto salutare la Corsi... diverso dal solito! Ma l'infiltrato della scientifica era il collega di Coliandro? beh senza il pizzetto eè dcisamene carino [SM=x988181]
    Non posso giudicare la storia perché purtroppo non l'ho seguita tutta e ho prestato scarsa attenzione!
    E a voi com'è sembrato?

    Daniela



    My streets... My rules (Vic Mackey - The Shield)
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    ELIPIOVEX
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    00 15/09/2006 10:11
    I messaggi cancellati sono andati persi, comunque nella scheda di Distretto c'era la trama della prima puntata

    Prima puntata - UN GIORNO PERFETTO -

    In seguito al trasferimento di Giulia Corsi (Claudia Pandolfi), il suo vice Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi) diventa il neocommissario del X Tuscolano.
    Durante la cerimonia di insediamento una banda di feroci rapinatori fa irruzione nella villa di un ricco notaio, disattivando facilmente il sistema d'allarme. Uno dei criminali spara a sangue freddo sul figlio ventenne del professionista.......

    La crudele azione scatena la ribellione dell'unico straniero del gruppo, il romeno Artur, che verrà ucciso dopo il suo annuncio di voler lasciare la banda. Durante l'indagine Mauro (Ricky Memphis) incontrerà un vecchio compagno di corso, Alessandro Berti (Enrico Silvestrin), che adesso lavora con la Polizia Scientifica, mentre al X Tuscolano arriva con un giorno di ritardo la nuova ispettrice Irene Valli (Francesca Inaudi).

    In seguito ad un'azione condotta col neocommissario Roberto (Giorgio Tirabassi), Mauro (Ricky Memphis) viene preso in ostaggio dai due fratelli pugliesi capeggiati dal napoletano Gabriele, responsabili di sanguinose rapine. Alessandro Berti (Enrico Silvestrin) della Scientifica si offre come esca, permettendo a Roberto di nascondersi e farsi portare nel covo dove l'amico sta per essere giustiziato. Dopo un terribile scontro a fuoco, Mauro viene liberato dai colleghi.

    Da questo momento farà coppia con la nuova arrivata, Irene Valli (Francesca Inaudi), con la quale affronta il caso di uno psicopatico che si è asserragliato in casa con un ostaggio. Intanto Roberto e sua moglie Francesca (Valeria Milillo), incinta di sette mesi, assistono alla morte di una bella ragazza investita davanti ai loro occhi, Eva Paulin.



    MICHELA
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    ioandrei
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    00 15/09/2006 10:43
    Grazie MIchela!
    Ho un commento molto lungo (ma va?!!) che posterò nel pomeriggio da casa



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    ELIPIOVEX
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    00 15/09/2006 10:51
    Sono ansiosa di leggerlo. Questa fiction è lunga ed è un peccato perdere le nostre e vostre impressioni dopo le puntate... anche se non vogliamo o non possiamo commentarle in diretta



    MICHELA
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    ioandrei
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    00 15/09/2006 11:23
    Sai, come tutti i polizieschi e o i gialli va vista con un po' di attenzione. Perché magari l'elemento 'giusto' si triva li, nascosto tra un fotogramma e l'altro...
    Personalmente poi ho una postazione, come detto, talmente infelice rispetto alla tv che è 'na specie di ginnastica [che non mi farebbe male] tra poltrona, sedia, pc.



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    ELIPIOVEX
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    00 15/09/2006 11:30
    Re:

    Scritto da: ioandrei 15/09/2006 11.23

    Personalmente poi ho una postazione, come detto, talmente infelice rispetto alla tv che è 'na specie di ginnastica [che non mi farebbe male] tra poltrona, sedia, pc.



    si ma ti distrae!
    Anche a me piace guardare, soprattutto alcuni film, con attenzione. Mi da fastidio se mi distraggono perché magari ti perdi la battuta ad effetto e ti manca qualcosa.
    Fa conto te che la sera che hanno fatto l'ultima puntata di Sei forte maestro era venuto a trovarmi mio fratello. L'ho rimandato a casa! L'ha presa sul ridere (cioè mi ha dato della pazza) ma se n'è andato...
    (Vorrei vedere io se mi metto a far casino quando gioca la Juve!)



    MICHELA
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    ioandrei
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    00 15/09/2006 16:51
    E la prima puntata è finita.
    Della nuova serie più o meno – che si sia interessati o no – si hanno avuto notizie e informazioni. C’è anche la voce, forse troppo insistente per essere del tutto fondata (e la ritengo poco fondata anche da alcune cose di questa prima puntata), della morte di Mauro Belli.
    Gli altri elementi di novità credo ci siano stati presentati tutti nei due episodi della serata di martedì: le nuove entrate, i cambiamenti eccetera.
    E la prima puntata è iniziata come tutti sapevamo: Roberto Ardenzi che diventa commissario (con i gradi sbagliati sulla giacca, fa niente, ma erano sbagliati) e che seduto sulla scrivania che era stata popolata solo da donne fa un po’ strano, un po’ tenerezza. Solo per poco, però. Perché poi la puntata entra in un ritmo un po’ troppo caotico e serrato, in cui lui, talvolta trascinandosi appresso sottoposti ed ignoti, agisce troppo autonomamente, troppo di fretta e senza rispetto delle regole. Al limite della sospensione: fa niente.
    Al di la della trama di quel primo episodio, che sarebbe troppo lungo riassumere e per la quale si può andare al sito – peraltro ben fatto, molto ben fatto – c’è da sottolineare, secondo me, la troppa velocità nella simulazione dei tempi, che spero non duri per tutta la serie. Mi spiego meglio: evidentemente, nella consueta sovrapposizione tra una storia orizzontale [evidentemente palesata alla fine del secondo episodio, nel quale si capisce chi sarà il ‘cattivo’, lasciando solo la curiosità del perché vuole vendetta] e vicende singole, forse nei primi due episodi ha vinto la fretta, e due casi, abbastanza complicati e spinosi, sono risolti in meno di una giornata. Un po’ troppo veloce per i miei gusti e per il rispetto alla verosimiglianza che a mio parere deve essere mantenuta anche nelle fiction.
    Insomma, Ardenzi fa un po’ «Er capoccia» e la cosa è sottolineata da inquadrature uso «Gli intoccabili» o, per rimanere in casa nostra, i film di Sergio Leone, in cui pistoleri o investigatori camminano allineati con piglio deciso e feroce. E così ci troviamo che ne so Belli, Ardenzi, Luca e la nuova arrivata che incedono ripresi con la telecamera bassa. Ci mancano un po’ di polvere e la musica avvincente e siamo al centro di un western.
    A proposito della nuova arrivata; Signori, nessun poliziotto nessun ministeriale, nessuna persona col cervello la chiamerebbe mai «ispettrice». È ispettore, che poi sia una donna va bene, ma ha superato un concorso da ispettore, l’ispettrice è quella scolastica, che nella mia infanzia veniva a controllare se avevamo le unghie pulite. Suvvia, una caduta di tono mostruosa.
    Comunque la storia è andata, ivi compresa la prima ansia vissuta per Mauro Belli, catturato grazie alla leggerezza del suo commissario [che quando era donna non veniva chiamata commissaria, tanto per dire].
    Più interessante il secondo episodio, con l’episodio di morte connesso a questioni che non vengono ancora del tutto risolte, e che vede l’arrivo (finalmente) del bimbo adottato dalla coppia Mauro-Germana.
    Resta il mistero di come faccia un commissariato ad iniziare ad indagare senza interpellate la procura: forse per liberarsi dall’immagine delle due serie precedenti in cui il commissario Corsi chiamava il fetido procuratore anche per avere l’autorizzazione ad andare a fare pipì? Bah, spero che in corso d’opera raddrizzino il tiro, perché la fiction è ed è sempre stata molto buona e mi dispiacerebbe che cadessero su stupidaggini del genere proprio nel personaggio, per me caposaldo, di Ardenzi.
    E alla fine dell’episodio ci si staglia davanti il cattivo, anzi la coppia di cattivi: padre e figlio, con il figlio interpretato dal biondino del Capitano, che faremo molta difficoltà a vedere nei panni del perfido.

    Vi chiederete: ma allora non ti è piaciuta? Mi è piaciuta, mi è piaciuta molto, tuttavia l’ho sentita strana rispetto alle precedenti e ho individuato in quello che vi ho detto le cause della lentezza.
    Il prodotto sembra buono, al solito, e girato complessivamente con cura.
    Vediamo il resto



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    ELIPIOVEX
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    00 15/09/2006 16:56
    Ma oltre agli attori hanno fatto cambiamenti in produzione (sceneggiatori, regista?). Altrimenti non si spiegherebbero certe scelte credo



    MICHELA
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    ioandrei
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    00 19/09/2006 09:43
    Le trame di oggi:

    CONDANNATO A MORTE

    L'intuito del neocommissario del X Tuscolano Roberto (Giorgio Tirabassi) non sbaglia: dietro la morte apparentemente casuale della modella Eva Paulin si nasconde qualcosa di più. La giovane, con la complicità del fratello Milo, rubava ai suoi ricchi clienti oggetti preziosi. Milo fa recapitare al commissario un quaderno che Eva aveva conservato, prima di morire davanti ai suoi occhi. Intanto Mauro (Ricky Memphis) e Irene (Francesca Inaudi) si occupano della sparizione del piccolo Marcello. Il primo sospetto è il padre, divorziato da anni, che non aveva il diritto di vedere il figlio, ma la vicenda presenta risvolti ancora più inquietanti.


    UNO STRANO INCIDENTE

    Francesca (Valeria Milillo), trovata da suo marito Roberto (Giorgio Tirabassi) in una pozza di sangue nella loro casa, deve essere operata d'urgenza. Sia lei che il bimbo rischiano di perdere la vita. Mentre Luca (Simone Corrente), Anna (Giulia Bevilacqua)) e Irene (Francesca Inaudi), indagando su uno strano incidente con un morto, scoprono che si tratta di uno stupro con rapina e che coinvolge un loro collega, Francesca riprende conoscenza e racconta al marito l'aggressione subita in casa. L'aggressore è Gaetano Maiorca, venuto a riprendersi il pacchetto spedito da Milo Paulin contenente il quaderno conservato da sua sorella Eva, che Roberto non ha fatto in tempo a vedere. Mentre Mauro (Ricky Memphis) e Alessandro Berti (Enrico Silvestrin) vanno alla ricerca di una traccia, Roberto deve nascondere alla moglie che il loro bimbo appena nato è in sala operatoria, fra la vita e la morte.





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    ELIPIOVEX
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    00 19/09/2006 20:22
    Buona visione di Distretto!



    MICHELA
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    ioandrei
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    00 19/09/2006 20:34
    grazie! [SM=x988285] [SM=x988285] [SM=x988285] [SM=x988283]



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    ELIPIOVEX
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    00 19/09/2006 20:35
    Con chi ce l'hai? [SM=x988217]



    MICHELA
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    ioandrei
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    00 19/09/2006 20:50
    con me stessa che cerco di capire i dettagli alla seconda puntata sapendo che ne dura tredici



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    ioandrei
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    00 20/09/2006 11:05
    Seconda puntata

    Che dire della seconda puntata?
    Questa serie ha un che di livido, assente in quelle precedenti. Anche nei colori: non c’è mai una scena ‘chiara’.
    Con chiarezza invece secondo me sono state tratteggiate le caratteristiche dei personaggi, vecchi e nuovi che siano.
    Ardenzi sempre più in apparente difficoltà, sia personali che oggettive, nel suo ruolo, malgrado la dichiarazione fatta a Belli «la mia è una scelta», il quale a sua volta ha difficoltà nel seguire il filo della propria vita, nella quale a sua detta, e giustamente, nulla è più riconoscibile: l’arrivo del figlio, da quel che si vede un radicale cambio di casa, l’amico e compagno di tanta parte di vita che, inevitabilmente si allontana. In lui è molto ben definita la perdita di coordinate e di certezze.
    Parmesan che non accetta il proprio invecchiamento e che resta un collaboratore con ruoli definiti ed apparentemente insostituibile.
    Vittoria ed Ingargiola che duettano di necessità di distacco forzata e forzosa rispetto alla difficoltà di adeguamento al sentimento che li unisce.
    Ugo sempre più pasticcione e goffo.
    Luca e Anna affiatati, complici e cresciuti nel loro lavorare in coppia, cresciuti - almeno per quanto per ora visibile – anche come persone e come amici. Molto opportuno l’addolcimento di Anna, che sembra chiaramente aver abbandonato quelle asprezze che nella scorsa serie l’avevano contraddistinta.
    Germana ha un po’ sempre la faccia pizzuta e Francesca poveraccia prosegue nel suo compito di comprensiva dolcezza.
    In una luce emergente sono i due nuovi arrivati.
    Ho avuto la sensazione che l’attenzione maggiore sia rivolta a Irene Valli, l’ispettore trafelato ma pieno di idee e iniziative che, in perenne ritardo (ritardo che abbiamo scoperto ieri è dovuto alla presenza nella sua vita di un nipote da accudire) ma dal comportamento fattivo e concreto. Se da un lato il personaggio è disegnato secondo uno schema praticamente rituale - la nuova che ha qualcosa da nascondere e sulla vita pregressa della quale si porrà attenzione a gradi – e quindi senza troppe sorprese, a mio avviso sorprendente è il modo in cui hanno fatto di lei la vera personalità emergente. Ad un tratto, guardando la puntata ho pensato che la protagonista della prossima serie sarà lei, c’è poco da dire. E comunque campeggia talvolta forse anche troppo rispetto a quelli che per noi sono le colonne portanti della serie. Non che mi dispiaccia, anzi, riporta il commissariato a quella linea ‘femminile’ che ora senza i suoi interventi sarebbe definitivamente persa…. Una specie di ‘quota rosa’.
    Anche Alessandro Berti, l’ispettore della scientifica che fa l’occhio malupino alla suddetta, è abbastanza ben focalizzato. E abbastanza da cliché: l’ex compagno, il simpatico belloccio (d’altro canto, escluso Luca, c’è bisogno di mettere in ballo il bello di turno), tecnicamente evoluto e sempre pronto, anche ad acchiapparsi le grazie della Valli.
    Il quadro è completato dalla serie di cattivi in orizzontale, questa volta dichiarati sin dall’inizio, che ci impone in fin dei conti la tensione a tutta la serie: cosa c’è nel passato di Ardenzi?
    Quanto alle trame dei singoli episodi, ancora una volta Distretto si cimenta con problematiche attuali. Mi sembra un po’ indulgere eccessivamente a tematiche connesse all’infanzia, anche se i pur tragici argomenti che avanza (come ieri, il nonno che uccide il nipote per non farlo soffrire) sono sempre trattati con coerenza e con tatto.
    C’è un che di angoscioso che serpeggia. Io non ho ancora capito – e la cosa mi intriga alquanto – se è l’attesa di scoprire cosa nasconda Roberto e perché o se è l’attesa di vedere se è vero e quanto è vero che Belli muore e perché e come, ma c’è un sottile livello si ansia che conduce attraverso gli eventi rappresentati.
    Alcune slabrature rimangono, e sono ravvisabili nella velocità con cui viene resa l’azione e la soluzione dei casi, ma Distretto è così.



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