Le festeggia in discoteca
C'è chi festeggia il compleanno, una ricorrenza speciale...e chi invece fa festa per aver molestato per ben 20mila volte malcapitati telecronisti assicurandosi altrettante presenza televisve. Gabriele Paolini, il capellone con gli occhiali che ogni tanto vediamo spuntare sul piccolo schermo, e che si autodefinisce profeta del condom, festeggerà il suo nuovo record da disturbatore in discoteca, a Perugia, il 23 agosto.
Che il molestatore televisivo per eccellenza lodi se stesso e le proprie imprese può non destare stupore, ma che a organizzargli il banchetto siano addirittura un gruppo di ragazzi qualche interrogativo lo pone. Cosa avrà fatto mai, a parte farci capire poco del telegiornale che stiamo guardando, il mitico Paolini? "La festa è dedicata soprattutto al mio impegno contro la pedofilia", ci tiene a sottolineare. Se lo dice lui...
Del resto, non stiamo parlando solo di un rompiscatole catodico, ma di un vero e proprio fenomeno citato anche da Aldo Grasso come "elemento mediatico unico al mondo". E sul fatto che sia unico al mondo, non c'è davvero nulla da obiettare. Ne saranno del resto contenti i cronisti terrorizzati di vederselo spuntare alle spalle, a pochi secondi da una diretta.
"In dieci anni di inquinamento televisivo ho raggiunto 2omila prsenza- spiega lui soddisfatto ad Adnkronos- Un record mondiale se si pensa che nel 2004 entrai giùà nel guinnes dei primati per 16.335 presenze sul piccolo schermo".
Ma se per alcuni Paolini rappresenta una sorta di profeta mediatico, sabotatore del linguaggio televisivo standardizzato, per la Corte di Cassazione si tratta di un molestatore punto e basta. Una sentenza della Corte ha infatti riconosciuto le intrusioni del nostro come vere e proprie molestie determinate da un'azione di disturbo che "altera le normali condizioni di tranquillità" delle persone che stanno lavorando "attraverso un'azione impertinente, indiscreta, invadente, senz'altro riconducibile nella nozione di petulanza".
La sentenza si rifersisce a uno dei collegamenti televisivi mandati in fumo da Paolini nel 2002, per cui il molestatore fu costretto a pagare un ammenda di 240 euro.
MICHELA